ABRUZZO

No alla caccia ai cervi, sit-in a Pescara in attesa del verdetto  

Scende in campo l’associazione Lndc Animal Protection con altri attivisti. Tra  5 giorni c’è l’udienza al Consiglio di Stato, l'avvocato: "Nella delibera si fa riferimento msolo alla caccia e non ai presunti danni"

PESCARA. Riprende il conto alla rovescia per salvare la vita a 469 cervi in Abruzzo. Mancano cinque giorni all’udienza del Consiglio di Stato, attesa per il 7 novembre e le associazioni ambientaliste tonano a far sentire la loro voce.
«Sono giorni cruciali per fare la differenza» annunciano in una nota i vertici della Lndc Animal Protection nel primo presidio di protesta a Pescara dalle 15,30 davanti alla sede della Regione in piazza Unione. Alla manifestazione presenti anche attivisti provenienti da altre parti d'Italia, in particolare da Trentino, Umbria e Toscana. Sul palco anche alcuni rappresentanti politici dell'opposizione in consiglio regionale.

Dopo che il Tar Abruzzo ha rigettato il ricorso delle associazioni ambientaliste - Lav, Lndc Animal Protection e Wwf Italia - contro la delibera della Giunta regionale, queste si sono rivolte al Consiglio di Stato, ovvero il massimo grado della giustizia amministrativa, ottenendo la sospensione del provvedimento dell’amministrazione regionale fino alla discussione su merito in camera di consiglio attesa per giovedì prossimo. «Confidiamo sul fatto che venga definitivamente sospesa l’efficacia della delibera regionale» afferma l'avvocato Michele Pezone che ha curato il ricorso per conto degli animalisti insieme al collega Francesco Paolo Febbo.

Ma c’è un aspetto che il legale vuole far emergere. «C’è una sorta di scollamento tra il dibattito pubblico sulla questione cervi e quella che è la parte legale. È passato il messaggio che il tema reale sia la necessità di dover ridurre la consistenza numerica dei cervi perché causano danno all’agricoltura e alla circolazione stradale. Tanto che il dibattito pubblico si è concentrato anche sull’eventualità di utilizzare metodi alternativi. Nella realtà, nell’aula di giustizia non si sta parlando sostanzialmente di questo aspetto poiché  la delibera di cui stiamo parlando non prevede un piano di contenimento dei cervi per i danni all’agricoltura o stradali, perché se stessimo parlando di questo ci sarebbe uno strumento normativo che è previsto dalla legge 157 del 1992(art. 19). Invece in questo caso noi stiamo parlando solo di caccia ordinaria che peraltro ha la finalità di mantenere le popolazioni in uno stato di equilibrio per quel che riguarda la consistenza numerica. Attività che va solo a beneficio dei cacciatori e non ha a che fare con i danni».

Sull'incolumità degli esseri umani, in base agli incidenti stradali provocati dall'attraversamento dei cervi, i dati ufficiali parlano di un'incidenza dello 0,2%, a fronte della necessità, secondo la Regione, di concedere l'abbattimento selettivo di 469 cervi.

Erika Alessandrini del M5S: «La delibera di Giunta parla di danni all'agricoltura, ebbene, secondo i dati in nostro possesso, gli euro che la Regione ha dovuto risarcire agli agricoltura per i danni arrecati ai cervi è di poco meno di 26mila euro, un po' poco per giustificare una simile mattanza».

Intanto la petizione promossa contro il provvedimento ha superato le 130mila firme. «Una petizione promossa da tutti i partiti di minoranza - spiega il vicepresidente del consiglio regionale Antonio Blasioli - e che vede come primo firmatario Alessio Monaco di Avs, adesso attendiamo il Consiglio di Stato, resta però fuor di dubbio che non ci sono ragioni sufficientemente valide se non quelle di ringraziare la lobby della caccia in Abruzzo per il sostegno a Marsilio nell'ultima tornata elettorale.»

Fra gli altri interventi, Chiara Grey - Mazì Arcigay Pescara ha parlato di antispecismo e intersezionalità; Roberto Manelli della Rete dei Santuari di Animali Liberi ha ricordato la strage del Rifugio Progetto Cuori Liberi; Francesca Manzini del movimento Stop Casteller ha evidenziato come questa decisione della Regione Abruzzo sia pericolosamente in linea con le politiche del Trentino contro i selvatici; Pierluigi Guidi – vice-presidente LNDC Pescara ha illustrato le criticità della Legge Bruzzone per la modifica dell’attività venatoria; Paolo Sola – consigliere comunale M5S di Pescara ha parlato delle varie iniziative del Governo contro gli animali; Marialuisa D’Olimpio, Animalisti Volontari Pescara, ha lanciato l’allarme sulle iniziative contro le guardie zoofile; l’avvocato Vito Morena ha parlato a nome del Coordinamento associazioni volontari abruzzesi animali e ambiente per ricordare che è necessario investire sulla prevenzione e la promozione del benessere animale.