PESCARA
"Noemi è l'amore per la vita": e la Sma diventa Senza Mai Arrendersi
La bimba di Guardiagrele che combatte da 11 anni contro la malattia ispira l'attore Paolo Ruffini nel libro "Posso solo amare": "Il dolore non sempre si vince, se si guarisce, ma si combatte se si accoglie"
PESCARA. La testimonianza di forza e determinazione di Noemi - la bimba di Guardiagrele che da 11 anni ogni giorno affronta la Sma (atrofia muscolare spinale di tipo 1) con determinazione e sorriso - diviene fonte di ispirazione in grado di valorizzare ed esprimere l’amore incondizionato per la vita. E' così per Paolo Ruffini, attore toscano che in genere vediamo nel ruolo di comico e presentatore, e che a Pescara per lo spettacolo “Quasi Amici”, suggerisce un punto di vista meno serio e noioso di fronte agli ostacoli della vita, come quelli incontrati dai protagonisti del suo libro “Posso solo amare”.
In queste pagine Ruffini descrive Noemi Sciarretta in maniera quasi rivoluzionaria, allo stesso modo con cui la stessa protagonista di una delle otto storie inserite nel testo, affronta la sua patologia neuromuscolare. Al punto che l'acronimo Sma può trasformarsi in Senza Mai Arrendersi.
Ruffini - impegnato nel Sociale con il progetto Up&Down, in cui lavora con attori disabili - è stato introdotto da Andrea Sciarretta, papà di Noemi, e dall’associazione Progetto Noemi, che dal 2013 cerca di rispondere alle esigenze delle famiglie con disabilità gravissime attraverso lo sviluppo di progetto sociali.
«Ho conosciuto questa bambina, che ha sfidato qualsiasi pronostico medico-scientifico con un concetto d’amore, che è anche l’amore verso se stessa», dice, «Noemi mi ha restituito questa sensazione meravigliosa, ossia l’idea che non si può solo amare qualcun altro, ma si deve amare se stessi e l’amore che lei ha per se stessa e per la vita è esemplare. Siamo abituati alle etichette e ad avere un senso del pudore nei confronti di ciò che fa soffrire, come la malattia, ma nella vita c’è anche questo e bisogna accettarlo. Penso che l’amore provato da Noemi sia riferito al fatto che il dolore non sempre si vince, se si guarisce, ma si combatte se si accoglie».
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