PESCARA
«O mi paghi o pubblico fotomontaggi hard col tuo viso»
Un 35enne di Elice millanta di realizzare filmati porno e a una donna conosciuta sui social chiede 200 euro per far sparire le immagini: lei lo fa arrestare
PESCARA. Dopo aver conosciuto una donna su Facebook l’ha minacciata di rendere pubblici foto e video pornografici che la riguardavano. La malcapitata, allarmata, si è rivolta alla polizia che ha incastrato l’estorsore e lo ha arrestato dopo aver organizzato nei suoi confronti una trappola. Ai domiciliari è finito Moreno Occhiocupo, 35 anni, di Elice, che gli uomini della squadra mobile hanno bloccato subito dopo aver intascato i soldi pretesi dalla donna, in un bar di Città Sant’Angelo, vicino al casello autostradale.
La vicenda, assurda, si è consumata in poche ore, tra lunedì sera e martedì mattina. I due, che hanno una amicizia in comune su Facebook, cominciano a parlare via chat. Subito dopo aver attaccato bottone con la donna, il 35enne si lancia in una serie di avances che vengono respinte con decisione dalla sua nuova amica, una 48enne di Pescara. Nonostante si conoscano solo da pochissimo l’uomo comincia a minacciarla. Le dice di aver creato, attraverso un software particolare, video e foto pornografici che la riguardano, con il suo viso. E se lei vuole evitare che vengano pubblicati, deve pagare 200 euro. Una volta corrisposta questa somma, prosegue l’uomo, l’organizzazione di cui fa parte, capeggiata da un boss, farà sparire per sempre quel materiale a luci rosse. La donna, presa dal panico, si rivolge alla questura, anche perché le è stato detto che altre persone hanno pagato, anche somme ingenti. E che la gestione di tutto l’archivio, composto da milioni di fare, dipende da terzo, un presunto capo. Accolta dalla squadra mobile, diretta da Dante Cosentino, racconta tutto e chiede l’aiuto degli investigatori. Gli uomini della terza sezione, che si occupano di reati contro il patrimonio, organizzano un tranello nei confronti del 25enne, che scatta immediatamente, martedì mattina.
La vittima accetta l’appuntamento con l’estorsore, dicendo di essere pronta a pagare pur di far cancellare dallo sconosciuto quel materiale pericoloso che rischia di finire in rete e di rovinarla. Nonostante le sia stato chiesto di presentarsi da sola perché l’organizzazione che l’ha presa di mira potrebbe rivelarsi pericolosa, la donna è guardata a vista.
Nello stesso bar dove si vedono i due si presentano anche gli uomini della Mobile (che si occupa di reati contro il patrimonio): si siedono a un tavolo vicino e osservano a distanza la scena della consegna dei soldi. Quando Occhiocupo incassa la somma richiesta, i poliziotti intervengono, lo bloccano e poi lo arrestano. Con il passare delle ore si scopre che il 35enne ha inventato tutto, dall’archivio di immagini compromettenti alla presunta organizzazione di cui farebbe parte. Non si esclude, però, che in passato si sia reso protagonista di vicende analoghe. Per cui le indagini proseguono, dirette dal sostituto procuratore Rosangela Di Stefano, che vuole vederci chiaro.
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