PESCARA
Omicidio a Rancitelli, Cervoni morto per i tanti colpi alla testa
L'autopsia conferma che la vittima è stata aggredita con un oggetto contundente. Spinelli resta in carcere
PESCARA. È morto per i numerosi colpi alla testa, che gli hanno provocato edema ed emorragia cerebrale, Marco Cervoni, il 35enne ucciso il giorno di Capodanno a Pescara, nel quartiere Rancitelli, all'interno del complesso residenziale conosciuto col nome di Ferro di Cavallo, considerato la centrale dello spaccio in Abruzzo.
È quanto emerge dall'autopsia eseguita nel pomeriggio sul corpo dell'uomo dal medico legale Giuseppe Sciarra. L'esame ha consentito di confermare che la vittima è stata colpita anche con un oggetto contundente. Non è escluso che si tratti della stampella o del bastone di legno, sporchi di sangue, che sono stati trovati dagli investigatori e sottoposti a sequestro nell'abitazione in cui si è consumato il delitto.
Sul corpo sono presenti anche altri segni di colluttazione e di difesa. Prelevati, durante l'autopsia, anche campioni per i successivi esami istologici e tossicologici. Il medico legale ha 60 giorni per depositare la relazione in procura. All'accertamento ha partecipato il consulente di parte di Guerino Spinelli, il 29enne ritenuto responsabile dell'omicidio e sottoposto a fermo. Il giudice per le indagini preliminari, Elio Bongrazio, ha disposto che il 29enne rimanga in carcere. Il giovane, assistito dall'avvocato Melania Navelli, stamani ha fornito al gip la sua versione dei fatti sostenendo di essere intervenuto per soccorrere la vittima che era a terra in una pozza di sangue sul pianerottolo di uno degli stabili del complesso.