Open day, organizzatori soddisfatti: «Quasi esaurito»
I primi dati della Regione promuovono le zone interne, parchi e borghi. E la danza popolare del saltarello diventa un brand
PESCARA. L’Abruzzo chiama. E l’Italia forse risponde. Sarà per il caldo quasi estivo che invita a cercare un po’ di fresco in montagna e nel verde dei parchi o a correre in spiaggia. Sarà per le bellezze artistiche delle nostre città e dei borghi. Fatto sta che l'Abruzzo del turismo torna a respirare con il lungo week end che inizia oggi. «E’ vero le tragedie non si possono dimenticare, ma almeno cominciamo a riprenderci e a toglierci quell’immagine negativa che ci era cascata addosso», commenta positivamente i primi dati Giancarlo Zappacosta, dirigente regionale del settore Turisimo.
E i dati parlano di quasi tutto esaurito in questi giorni che coincidono con gli eventi clou della settimana di promozione di Abruzzo Open Day. «“Quasi”», spiega Zappacosta, «perché ci risulta che ci siano posti liberi in qualche hotel lungo la costa, ma b&b e agriturismi ci segnalano che sono pieni da giorni. Grazie evidentemente anche al calendario degli eventi di Open Day Abruzzo».
A farla da padrone è, a sorpresa, l’Altopiano delle Rocche, regno delle seconde case di turisti romani. Poi, sempre secondo i riscontri della Regione, vanno molto i Parchi. «Sulla costa», rileva invece Zappacosta, «abbiamo un turismo mordi e fuggi del quale gli imprenditori comunque non si lamentano».
Segnali che possono essere di buon auspicio per questa estate. «Me lo auguro anche se gli albergatori devono imparare una lezione e cioé che i turisti chiedono la qualità dei servizi», sottolinea il dirigente, «noi ci mettiamo l’organizzazione, realizziamo la rete, ma loro devono investire e migliorare la ricettività. In questa chiave li avviso che tra poco uscirà il bando per i finanziamenti estesi per la prima volta anche ai fabbricati. E che contiamo di mettere a disposizione 25 milioni di euro».
DATI SMENTITI. Eppure il dato iniziale diffuso da Federalberghi sulle presenze turistiche aveva lasciato seminato il panico. Ponendo l’Abruzzo e il Molise all’ultimo posto nella classifica delle prenotazioni per questo weekend con un tasso di occupazione del 58% e del 59%. E questo nonostante il miglioramento rispetto ai ponti precedenti e al primo trimestre dell'anno. «Quelli sono dati drogati dall’effetto terremoto», ribatte Zappacosta, «e che fanno riferimento al primo trimestre. I nostri sono di molto superiori. D’altra parte basta provare per credere. In montagna non mi risultano posti liberi. Ad esempio, a Scanno c’è molta richiesta in occasione degli eventi in ricordo di Henry Mancini. Così come, andando sulla costa, si possono ritenere fortunati coloro che sono riusciti a trovare un posto all’iniziativa di Cala Lenta sui trabocchi della costa teatina». E su questo è d’accordo anche Giammarco Giovannelli, che di Federalberghi è il presidente regionale: «C'è una bella vitalità, il movimento c'è e le richieste pure. Questo anche grazie alla volontà di far coincidere il ponte del 2 giugno con la settimana di Abruzzo Open Day, una grande finestra sull'accoglienza, dal mare alla montagna, passando per borghi ed enogastronomia». Giovannelli conferma che «per l'estate ci sono ottime speranze date da un discreto movimento di richieste, che fa ben sperare per un generale completamento positivo della stagione». «Gli Open Day», ritiene, «sono uno strumento nuovo, rivoluzionario, vincente, che sta dando degli ottimi risultati».
LUCI E OMBRE. I numeri del fine settimana sono positivi anche secondo il presidente regionale di Assohotel-Confesercenti, Rivo Ciabattoni, che parla di «week end dal quasi tutto pieno, con alcuni alberghi, soprattutto sulla costa teramana, che registrano il tutto esaurito». Una riduzione, però, secondo Ciabattoni, ci sarà per l'estate: «Registriamo una flessione del 15-20% e se i dati saranno confermati ci sarà un calo rispetto agli anni precedenti. In ogni caso la stagione è tutta da costruire e c'è tempo per far sì che le cose migliorino».
Il presidente di Assohotel-Confesercenti, invece, boccia gli Open Day: «Sono un totale fallimento, soldi spesi che non colgono nel segno». Secondo Ciabattoni va anche ripensato il ruolo delle Dmc, perché l'Abruzzo deve avere un brand proprio. «Mentre con tante Dmc il territorio viene parcellizzato e la spinta che c'è non è sufficiente. Ciò che andrebbe promosso», conclude, «è invece il “brand Abruzzo”, nel suo complesso».
(ha collaborato
Lorenzo Dolce)