PESCARA
Passeggero morto sul bus, autista indagato: poteva frenare in tempo?
Il pm contesta al conducente il reato di omicidio stradale, sequestrato il suo cellulare
MONTESILVANO. Omicidio stradale. È questa l’ipotesi di reato che la Procura contesta all’autista del bus di Tua, a bordo del quale, per una brusca frenata, venerdì scorso ha perso la vita Tigellio Spinelli, originario di Cupello ma residente a Brescia. Un colpo violento contro l’estintore presente sul bus che ha provocato al 66enne un forte trauma cranico e la conseguente emorragia cerebrale che lo ha stroncato sul colpo.
I filmati dell’incidente sono andati subito in circolo sul web, ma il pm Andrea Papalia, titolare dell’inchiesta, sta ancora facendo eseguire, dalla municipale di Montesilvano, una serie di accertamenti e verifiche per capire la dinamica dell’incidente mortale. Anche il medico legale Cristian D'Ovidio, che ha eseguito l'autopsia, deve completare i suoi esami (accertamenti anche su eventuali patologie della vittima) e deve fare un attento sopralluogo sul bus, posto sotto sequestro dalla procura.
Bisogna capire il perché di quella brusca frenata, perché è vero che l’autovettura ha attraversato la strada all’improvviso, ma è pur vero che, forse, il tempo per una frenata meno brusca poteva anche esserci (stando almeno ad alcuni filmati girati sui social). Ed è anche per questo che il magistrato ha fatto sequestrare il cellulare dell’autista (subito sospeso da Tua in attesa delle verifiche della Procura): proprio per accertare se nello stesso istante dell'incidente (intorno alle 11) quel telefono fosse stato attivo, se l’autista stesse magari parlando o altro. La contestazione di omicidio stradale a carico dell'autista è quindi un atto dovuto per accertare eventuali responsabilità. (m.cir.)