Penne, oggi in consiglio le grandi incompiute

5 Aprile 2018

Il Movimento 5 Stelle riapre il dibattito sulle strutture pubbliche abbandonate Falconetti: «Riqualificare o abbattere l’ex carcere, il mattatoio e le terme»

PENNE. Il numero delle incompiute presenti a Penne è forse uno dei più alti di tutta l’Abruzzo. Oggi in consiglio comunale, con inizio alle ore 14.30, il gruppo del Movimento 5 Stelle presenterà delle interrogazioni alla maggioranza del sindaco Mario Semproni per capire che cosa intenda fare.
L’attenzione dei pentastellati si concentra in particolare sull’ex carcere, sull’ex mattatoio comunale e su quel che doveva essere il centro termale dell’Acquaventina. «Intendiamo sapere quali sono le intenzioni dell'amministrazione comunale circa le opere incompiute e abbandonate presenti sul territorio comunale. Da anni si parla di esse solo in occasione delle elezioni comunali, per poi finire nuovamente nel dimenticatoio. È importante», spiega il capogruppo del Movimento, Luca Falconetti «che tali strutture, che stanno diventando dei veri e propri ecomostri, vengano riqualificate o, come extrema ratio, demolite poiché in queste condizioni oltre ad essere inutili producono un notevole impatto ambientale. Questi giganti di acciaio e cemento, abbandonati al loro destino e costati miliardi di lire, rappresentano in modo evidente la poca accortezza della vecchia politica nell'utilizzo delle risorse pubbliche».
L’ex carcere, costato oltre un miliardo delle vecchie lire, è abbandonato da oltre 25 anni. Il sito si trova in prossimità dell'Oasi naturale del Wwf, sulle colline di San Pietro. Nelle intenzioni iniziali avrebbe dovuto essere un carcere mandamentale, ma le inadempienze, il fallimento delle imprese, le inefficienze amministrative e le modifiche legislative, hanno partorito nel tempo l'ennesima cattedrale nel deserto, oggi rimasta esclusivamente uno scheletro in cemento armato. Un macigno sul groppone delle amministrazioni comunali che, a più riprese, hanno pensato di disfarsene.
Diverse anche le ipotesi di riconversione avanzate nel corso degli anni dalla politica locale, ma nessuna ha prodotto iniziative concrete. Si è discusso di realizzare nel sito abbandonato una scuola di alpinismo, con la realizzazione di falesie artificiali, oppure di utilizzare l'area per farvi un impianto fotovoltaico. Abbandono assoluto nel quale vivono anche le strutture del mattatoio comunale e di quello che sarebbe dovuto essere il centro termale dell'Acquaventina. Il mattatoio, costato quasi 3 miliardi delle vecchie lire, è stato aperto solo cinque anni, dall'agosto 1997 al giugno 2002. Il centro termale dell’Acquaventina, anch'esso abbandonato da anni, è costato 2 miliardi di vecchie lire e nelle intenzioni iniziali avrebbe dovuto dare un impulso notevole al turismo e all'occupazione locale. Da molti anni è in completo stato d’abbandono: sono state rotte porte, finestre e portate via le suppellettili.
Francesco Bellante
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