Per il M5S «è il fallimento del centrodestra»
Marcozzi: «Documento migliorato con i nostri emendamenti». Pettinari: «Programmazione pessima»
PESCARA . «Il centro destra fallisce anche alla prova del bilancio. Il documento più importante per la Regione Abruzzo si è rivelato vuoto e privo di qualsivoglia programmazione per migliorare la qualità della vita degli abruzzesi». Lo afferma la capogruppo del M5S, Sara Marcozzi, che adombra il rischio di un «bilancio illegittimo, perché ci hanno presentato, in ritardo, un documento zeppo di imprecisioni, con modifiche inserite a penna e finanziamenti per proposte di legge che non sono nemmeno state discusse in commissione. Abbiamo voluto comunque entrare nel cuore delle proposte cercando di dare dignità ad un documento svilente della maggioranza. Pertanto abbiamo chiesto e ottenuto l’approvazione di 10 punti, che oggi grazie al nostro lavoro sono diventati capitoli di spesa per l’Abruzzo e soluzioni concrete alle necessità dei cittadini».
Gli emendamenti M5S riguardano 40mila euro per il Registro tumori, altri 40mila euro per la tutela dell’orso marsicano e 15mila euro per la tutela della biodiversità (presentati da Giorgio Fedele). Sara Marcozzi ha presentato un emendamento da 250mila euro per la vita indipendente. Due gli emendamenti a firma di Domenico Pettinari: 100mila di contributo per la polizia locale e 60mila euro per l’Associazione nazionale mutilati e invalidi civili. Pietro Smargiassi ha firmato un emendamento da 250mila euro per gli impianti sportivi di Vasto, mentre Francesco Taglieri Sclocchi è stato il promotore di una proposta per un finanziamento di 150mila per i “Paesi dipinti”. Anche il vice presidente del consiglio regionale, Pettinari, tuttavia, non è affatto soddisfatto del bilancio approvato nella nottata di ieri, tanto da definirlo «un documento vuoto, miope, che non guarda al futuro della nostra terra». Secondo Pettinari «la programmazione della maggioranza in materia di sanità, la voce di spesa più importante e che occupa circa l’82% dello spazio in manovra è pessima. Il piano operativo prevede tagli per 75 milioni di euro per il prossimo biennio, che andranno a incidere sia sulla spesa farmaceutica, sia sui dispositivi medici. L’assessore alla sanità Verì ha giustificato questa riduzione di spesa adducendo una riduzione del numero di ricoveri. Una motivazione assurda, che certifica come questa Giunta non sia minimamente a contatto con la realtà abruzzese. Nella nostra regione ci sono i reparti affollati, i malati in barella sono molto spesso lasciati nei corridoio, gli accessi ai Pronto soccorso fanno registrare fino 19 ore di fila, per la diagnostica oncologica si devono aspettare anche 6 mesi». È evidente, per Pettinari, «che la situazione sia gravissima, ma in tutto questo la sola cosa che la maggioranza di Marsilio è stata in grado di fare, insieme ai 75 milioni di tagli, è quella di aumentare gli stipendi ai direttori generali della Asl, lasciando in abbandono i medici, gli infermieri e gli Oss che meriterebbero veramente un premio per il lavoro che svolgono ogni giorno». Le cose non vanno meglio, secondo l’esponente M5S, per la seconda voce del bilancio, il trasporto pubblico locale. «Il nostro parco mezzi è già dissestato e con gravissimi problemi. Abbiamo macchinari che escono con le spie rosse accese, afferma, «che lasciano i passeggeri a terra perché spesso non sono in grado di portare a termine la propria corsa. Il centro destra, però, riesce a essere sordo perfino davanti a questa emergenza, preferendo acquistare 50 mezzi usati da mettere su strada, aggravando di fatto un problema già esistente invece di trovare una soluzione. Hanno preferito dare affidamenti diretti a privati, e non mediante gare d’appalto, per alcune tratte del trasporto pubblico. Una scelta che comporterà un aumento dei costi e una diminuzione della qualità del servizio. In compenso sono stati in grado di trovare 250mila euro per la comunicazione istituzionale, affidando il servizio a una ditta privata esterna. Queste sono, evidentemente, le priorità della maggioranza in Regione». Per l’agricoltura, infine, «sono riusciti a stanziare solamente 110 milioni di euro dei 480 previsti dal Psr. Significa che oltre 300 milioni, che dovrebbero finire ai nostri agricoltori, rischiano di essere rispediti indietro. Anche le aree interne e i borghi, argomento di forte propaganda da parte del centro destra per tutta la campagna elettorale, sono stati completamente abbandonati, proprio come la piccola e media impresa per cui non viene previsto neppure un euro di fondi».