Pescara: addio a Del Villano, "il professore" e storico preside del liceo Da Vinci
Aveva 81 anni, ha fatto crescere e ha guidato per 23 anni la più grande scuola della città. Uomo di cultura e scrittore. Mercoledì alle 15 i funerali
PESCARA. Lutto nella scuola, è morto a 81 anni Walfrido Del Villano, uomo di cultura, scrittore, professore e soprattutto storico preside del liceo scientifico Leonardo Da Vinci, il più grande della città. Del Villano è deceduto nella clinica Pierangeli dov'era ricoverato da circa un mese, aveva un tumore contro il quale si è dovuto arrendere. Lui, soprannominato dai suoi allievi "wolf" (lupo) per via del suo carattere un po' burbero, uomo di grande personalità, sempre in prima linea in tutto quello che ha fatto e in cui credeva fino in fondo.
Non è voluto mai restare fermo, neanche dopo la pensione. Aveva una legnameria (sua antica passione) e ha scritto libri, l'ultimo dei quali dedicato a Ottaviano Giannanageli, una delle figure più rappresentative della cultura abruzzese del Novecento e suo grande amico.
Ma è attorno al liceo De Vinci che è legata la vita del professor Del Villano. Lo ha diretto dal 1986 al 2008 e prima ancora vi ha insegnato Lettere. Erano gli anni in cui venne realizzata la grande sede a Colle Marino, e Del Villano lo ha sempre considerato il "suo" liceo, come una sorta di una sua creazione. Fece realizzare il bar uno dei primi all'interno di un liceo. Era amato, ma anche mal sopportato da alcuni. Ma la scuola, il "suo liceo", la difese da qualsiasi attacco e decisione politica scellerata, come ad esempio il taglio dei fondi. E la difese anche quando fu presa di mira di notte da ladri e vandali. Un attaccamento "contagioso" il suo che spinse gli studenti a unirsi a lui e a dormire nella scuola.
Qualche anno fa in una cena ricordo con professori e studenti del Da Vinci, Del Villano prese il microfono. Era già andato in pensione, ma aveva sempre lo sguardo vispo, attento, al limite istrionico. Tutti si aspettavano l'intervento del "capo". Calò il silenzio per ascoltarlo, come ai tempi delle riunioni e delle assemblee d'istituto. Lui, invece, a sorpresa si sciolse, commosse tutti, e ci scappò anche una lacrimuccia. Perché in fondo Del Villano era così: un duro, generoso, dal cuore tenero.
Il professore lascia l'adorata moglie Rosetta, due figli, Stefano (medico) e Francesca (magistrato) e l'affezionato fratello Peppino (imprenditore di mobili d'arte). I funerali sono in programma mercoledì 7 agosto, alle ore 15, nella chiesa dello Spirito Santo. (a.mo.)