Pescara, caccia all'uomo: detenuto evade dal carcere scavalcando due muri
Si tratta di un marocchino di 21 anni arrestato per rapina a Roma. I sindacati di polizia penitenziaria tornano a denunciare la cronica carenza di personale e strutturale
PESCARA. Caccia all'uomo dal primo pomeriggio in città dopo la fuga di un detenuto dal carcere San Donato. Polizia, carabinieri e polizia penitenziaria sono alla ricerca di un 21enne di origini marocchine che è riuscito a evadere dalla sezione circondariale scavalcando due muri di cinta del San Donato.
La fuga è avvenuta poco prima delle 14. Del detenuto si sa che al momento della fuga indossava una maglietta blu e aveva un cappellino con visiera. Era stato arrestato e quindi rinchiuso in carcere dopo una rapina commessa a Roma. Alle operazioni di ricerca partecipa l'elicottero della polizia.
I sindacati di polizia penitenziaria prendono spunto dall'evasione per tornare a sottolineare le difficili condizioni in cui sono costretti a lavorare gli operatori e a denunciare i sistemi di sicurezza.
Il segretario regionale Osapp Nicola Di Felice denuncia la cronica carenza di personale e strutturale.
La segreteria regionale Sinappe sottolinea come l'evasione sia avvenuta con le stesse modalità di quella dell’agosto 2020. Il Sinappe ha inoltre inviato al Provveditorato la richiesta di un'ispezione dipartimentale nel carcere pescarese.
"Politica ed istituzioni intervengano inesorabilmente sulla questione generale del sistema penitenziario", incalza Giuseppe Merola, coordinatore regionale Fp Cgi lAbruzzo Molise, "prima che sia davvero troppo tardi, non accettiamo più disagi e vicissitudini che compromettono l’ordine, la sicurezza e l’incolumità psico-fisica di tutta la collettività penitenziaria".
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