Pescara, droga a tassi usurai e minacce di morte su whatsapp
Indagini dei carabinieri sfociano in quattro arresti e due denunce, tutto è partito dalla rapina in una sala slot sulla Tiburtina
PESCARA. Spaccio di stupefacenti a tassi usurai e minacce di morte via whatsapp a chi sgarrava. E' il giro della droga scoperto dai carabinieri nel corso delle indagini partite un anno fa sulla rapina alla sala slot "Fortuna" in via Tiburtina. Quattro gli arresti e due le denunce. In carcere sono finiti DR.S 35enne di Pescara ed il marito S.F. 37enne (quest'ultimo già detenuto in carcere), entrambi residenti nel quartiere Rancitelli e DA.J, 29, originario di Silvi (Teramo) , mentre agli arresti domiciliari è finito Z.D. 25enne, residente a Chieti Scalo. Le accuse sono di spaccio continuato di sostanze stupefacenti, tentata usura ed estorsione continuata, mentre per due indagati a piede libero, favoreggiamento personale e reale.
Nel corso delle indagini è emersa la figura del 37enne nello spaccio di droga a Rancitelli, l'uomo era solito minacciare gli acquirenti per ottenere i pagamenti e si sarebbe avvalso anche della moglie, e di uno dei due indagati. Una lista degli acquirenti è stato trovato in possesso di uno degli indagati per favoreggiamento. Chi acquistava droga la rivendeva a sua volta anche a "credito" accumulando così debiti. E le modalità di recupero del credito venivano effettuate mediante violenze e minacce rivolgendosi via telefono o tramite whatsapp nei confronti degli acquirenti inadempienti con frasi intimidatorie, e anche minacce di morte, pretendendo il saldo del debito con maggiorazioni ad interessi usurari di oltre il 50%.