Pescara, l’afa sale ancora. E il reparto di Geriatria scoppia

2 Agosto 2017

Secondo il ministero della Salute l’allerta meteo aumenta. Il primario del Pronto soccorso Albani: in un giorno ricevuti settanta malori

PESCARA. Non accenna a diminuire, anzi peggiora. Il caldo previsto per oggi e domani secondo il bollettino di allerta diffuso dal ministero della Salute alle strutture socio sanitarie locali, è ancora da bollino rosso per Pescara e per quasi tutto il resto d’Italia. Bollino rosso che significa elevato rischio per tutti. Non solo per anziani, bambini e malati cronici. Basta guardare le temperature, con un occhio di riguardo, però, a quella percepita realmente, calcolata tenendo conto del grado di umidità. Ebbene, se ieri la massima percepita è stata di 36 gradi, oggi e domani si arriverà a 40, 41 gradi, con l’aggravante che i cittadini saranno già al secondo terzo giorno di afa, dunque già fiaccati e provati da temperature record considerando, come rimarca lo stesso ministero della Salute a margine del bollettino, «tanto più prolungata è l’ondata di calore, tanto maggiori sono gli effetti negativi attesi sulla salute».

Già solo nella giornata di lunedì, alla vigilia dell’annunciato solleone, su 360 accessi registrati al pronto soccorso 70 sono stati i malori legati al caldo vale a dire colpi di calore, lipotimia e disidratazione. Lo riferisce il primario Alberto Albani mentre ricorda di «bere moltissimo e non uscire nelle ore più calde».
«Ma non siamo ancora all’emergenza», riferisce ancora il primario, «pur essendo comunque pronti. Al momento», assicura, «abbiamo personale sufficiente per ogni turno, ma se ce ne fosse bisogno richiameremo anche il personale a riposo». L’emergenza è invece nel reparto di Geriatria dove le temperature di questi giorni hanno aggravato una situazione già allo stremo, con ricoveri continui e superiori ai posti letto, e il personale che deve comunque far fronte a tutto.
Anche per questo, per evitare l’aggravarsi di situazioni già delicate, i medici rinnovano tutti i consigli e le indicazioni già diffuse per difendersi dal caldo. La prima, è quella di bere almeno due litri di acqua al giorno, e indipendentemente dal senso di sete che spesso, per bambini e anziani, si manifesta quando la disidratazione è già avvenuta.
Ma quali sono i sintomi del malessere? I primi sono nausea, vomito, debolezza muscolare, affaticamento e mal di testa. Ma poi, se sottovalutati, si passa alla disidratazione riconoscibile dalle urine ridotte, dalla sete intensa, dalla pelle fredda e da un senso di spossatezza e irritabilità. E se poi si arriva all’abbassamento di pressione, con polso accelerato, febbre, convulsioni e addirittura perdita di coscienza, s’impone il ricovero in ospedale. Un quadro pesante che però non deve allarmare. Perché i rimedi sono quelli dettati dal buonsenso, che i medici ripetono anche a rischio di sembrare banali. Bere molto, far respirare la pelle con abiti leggeri, evitare le uscite nelle ore più calde e non abusare del condizionatore, al quale va preferito il deumidificatore. E anche al ventilatore, attenzione: va utilizzato irradiando l’aria in tutto l’ambiente. Mai direttamente sulla persona. (s.d.l.)
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