Pescara, l'ex consigliere: multato da Equitalia per 11 centesimi

La vicenda di Sacchini: ho pagato 40 euro per un versamento ritardato di pochi giorni

PESCARA. Il ritardato pagamento dell’Iva di pochi giorni, a fronte di interessi maturati per 11 centesimi, è costata all’ex consigliere provinciale Michele Sacchini una sanzione di oltre 40 euro. È la sorpresa che l’ex politico di Italia dei valori ha ricevuto da Equitalia. La sua vicenda sembra paradossale. Lui sostiene di aver pagato sempre le tasse regolarmente ed è per questo che quando ha ricevuto la cartella dall’agenzia di riscossione non credeva ai suoi occhi. «Negli anni scorsi», ha raccontato, «ho fatto un pagamento dilazionato in 20 rate dell’Iva da 302,86 euro ciascuna. Ma tre versamenti, effettuati nel 2007, cioè ben otto anni fa, sono stati registrati con alcuni giorni di ritardo». Ha pensato che la cosa fosse passata inosservata, fino a quando non ha ricevuto una comunicazione dall’Agenzia delle entrate per somme iscritte a ruolo per tardivo versamento.

Le contestazioni riguardano tre rate del 2007: per la prima, gli sono stati addebitati un centesimo di interessi e 6,06 euro di sanzione, solo per aver tardato di un giorno il pagamento della rata; per la seconda, sono stati sommati 2 centesimi di interessi e 6,06 euro di sanzioni, per il ritardo sempre di un giorno; per la terza, rispettivamente, 8 centesimi e 24,23 euro, per il ritardo di quattro giorni. Sommando gli importi si arriva a 38,15 euro, più 5,88 euro di notifica, per un totale di 44,03 euro, da pagare entro 60 giorni dal ricevimento della cartella esattoriale.

L’ex consigliere non l’ha presa di certo bene. Per questo ha deciso di recarsi all’ufficio di Equitalia per andare a parlare con qualche funzionario. «Non è possibile pagare sanzioni così alte per un ritardo di pochi giorni», ha fatto presente Sacchini al dirigente dell’agenzia di riscossione che lo ha ricevuto. Ma ciò che si è sentito rispondere è stato ancora più incredibile. «Mi hanno spiegato che è tutto automatizzato», ha rivelato l’ex consigliere, «sarebbe stato il computer a rilevare il tardivo versamento di pochi giorni e ad emettere la cartella con l’iscrizione a ruolo della somma da pagare». Insomma, il dirigente gli ha fatto capire che non poteva fare nulla per rettificare quelle somme iscritte a ruolo solo per pochi giorni di ritardo. «Siamo vittime di una macchina infernale», ha commentato Sacchini, «lo Stato anziché chiedermi 11 centesimi di interessi per i ritardati versamenti, mi ha inviato una sanzione di 40 euro. Chissà quanti altri contribuenti si sono trovati e si trovano nelle mie stesse condizioni».(a.ben.)

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