Pescara, le mani che annegano "accolgono" Salvini / VIDEO
Raid in Comune dopo Atri. La protesta di #artisticamente sull'immigrazione davanti a Palazzo di Città dove è previsto l'arrivo del ministro con Berlusconi e le Meloni. E a Bussi spuntano le barchette di carta macchiate di sangue
PESCARA. “Dopo Atri, anche Pescara si ri-sveglia con l’installazione artistica “mani” che annegano. Per ricordare al ministro dell’interno, che sfila oggi in città, che le vite delle persone ci stanno a cuore e vogliamo che più nessuno muoia in mare". E' il testo che accompagna la nuova protesta artistica nei confronti della politica sull'immigrazione da parte del ministro dell'Interno.
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Una serie di mani di cartone rivolte verso l'alto, in gesti supplichevoli e sofferenti, che spuntano dal pavimento in marmo (in analogia alle onde del mare) di Palazzo di Città dove oggi pomeriggio è previsto l'arrivo proprio del ministro Salvini, insieme a Berlusconi e alla Meloni. Le mani sono della installazione #arteresistente e sono state osizionate nella notte.
A Bussi analoga protesta: Un flash mob con decine di barchette di carta con frasi inneggianti all'accoglienza e alla fratellanza dei popoli è stato organizzato questa mattina nel parco della Quercia a Bussi sul Tirino, dove è arrivato Salvini.
La singolare iniziativa è portata avanti da un gruppo di donne del Partito Democratico locale ha come obiettivo quello di prendere le distanze dalla politica portata avanti dal ministro degli Interni. «Barche di carta, fragili. Con messaggi di accoglienza, colori e disegni che richiamano il dramma di chi va alla ricerca di un futuro, ma si ritrova in balia delle onde. E, spesso, non sopravvive» afferma la portavoce del PD locale Cristiana Di Tommaso. «L'iniziativa delle donne del Partito Democratico di Bussi sul Tirino, supportata anche da altre donne forti e da concittadini - spiega la Di Tommaso - è stata pensata per dire che noi non vogliamo essere annoverati tra i 60 milioni di italiani che il Ministro Salvini dice di avere dalla sua parte. Non ci stiamo. "Essere umano": questo chiediamo al Ministro. Non accettiamo che il fenomeno migratorio diventi strumento per seminare odio e mettere gli uomini l'uno contro l'altro. Non si può trovare soddisfazione nel lasciare in mare, per giorni, centinaia di uomini, donne e bambini. "Ero straniero e mi avete accolto"». di #artisticamente stavolta con una serie di barchette di carta, che vogliono significare le barche degli immigrati, sporcate di rosso, come il sangue.