Pescara, polizia arresta figlio violento e scopre in casa la serra di marijuana

PESCARA. Maltrattamenti in famiglia, tentata estorsione, coltivazione e detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente. Sono le accuse con le quali la polizia ha arrestato un figlio violento dopo che la madre si era dovuta rinchiudere in una camera della casa insieme all'altro figlio invalido per sfuggire in lacrime alla violenza. In carcere è finito M-D., 33 anni, residente a Pescara. E quando gli agenti hanno perquisito la sua camera da letto vi hanno scoperto, una piccola serra artigianale di marijuana costruita nei pressi della finestra, completa di lampade, un sistema di ventilazione e fertilizzanti per la coltivazione.

La polizia è intervenuta dopo che la madre in lacrime, per sfuggire all’ira del figlio, si era chiusa nella camera da letto chiedendo aiuto al 113. La Squadra Volante ha bloccato l’uomo nell’androne della palazzina. Era in stato di agitazione, e cercava di allontanarsi frettolosamente dallo stabile.

La donna ha raccontato agli agenti che il figlio aveva preteso del denaro e, al suo rifiuto, l’aveva minacciata di morte e lei si era rifugiata nella camera da letto con l’altro figlio invalido. L’aggressore aveva preso a calci la porta ed aveva continuato a sferrare violenti colpi nonostante avesse compreso che la madre aveva contattato la polizia. Una convivenza lo loro caratterizzata da ripetute liti, spesso degenerate in tentativi di aggressioni da parte di M.D. che, per problemi legati alla dipendenza dalla droga, in più occasioni era stato minaccioso verso la madre. Nell’ultimo mese, dopo un’ ennesima manifestazione d’ira, la donna si era convinta a presentare richiesta di ammonimento. La donna ha fornito agli agenti diverse registrazioni audio fatte con il telefono cellulare.

La serra è stata scoperta quando i poliziotti hanno avvertito un forte odore di marjuana. Nella stanza sono state sequestrate 3 flaconi di fertilizzante, 8 piante di marijuana alte circa 30/35 cm e 1 bilancino di precisione.