Pescara, processo Fira: Domenici condannato a 4 anni
Truffa alla regione e alla comunità europea da 16 milioni di euro: condannato l’ex assessore e l’imprenditore Picciotti.
PESCARA. L'ex assessore regionale alla Sanità della giunta di centrodestra, Vito Domenici (Forza Italia), è stato condannato dal Tribunale collegiale di Pescara a quattro anni di reclusione per ricettazione nell'ambito dell'inchiesta sulla Fira, che, il 27 ottobre 2006 aveva portato all'arresto dell'allora presidente Giancarlo Masciarelli e di altre dieci persone tra dirigenti della Finanziaria regionale ed imprenditori, ritenuti responsabili a vario titolo di una truffa alla Regione e all'Unione europea da 16 milioni di euro. Condannato a quattro anni anche l'imprenditore di Altino ( Chieti), Marco Picciotti.
«È una sentenza - ha commentato Domenici, presente in aula - non condivisibile come non erano condivisibili le premesse su cui si è basato il processo, pieno di contraddizioni. E alla fine la sentenza è una contraddizione che segue perfettamente la linea del processo».
L'ex assessore ha annunciato che ricorrerà in appello. «Sono innocente nella maniera più assoluta, - ha sottolineato - ne sono più che certo rispetto sia alle accuse formulate sia all'andamento processuale. Quattro anni sono troppi, ma lo erano anche quattro secondi». Alla lettura della sentenza da parte del presidente del Tribunale collegiale, Massimo De Cesare, era presente Masciarelli, che non ha voluto rilasciare dichiarazioni. Nell'ambito dell'inchiesta, l'ex numero uno della Fira aveva già patteggiato tre anni e quattro mesi di reclusione per questo procedimento e per quello sulla “Sanitopoli” abruzzese.
Nell'ambito del processo Fira, il Tribunale di Pescara ha inoltre condannato Paolo De Michele, Silvio Vittorio Paride Cirone, Giovanni Cirulli, Ivan Marinelli a cinque anni di reclusione; l'ex direttrice della Fira Carolina D'Antuono, Pietro D'Arcangelo e l'imprenditore Marco Picciotti a quattro anni di reclusione. Quattro anni di reclusione anche per l'avvocato romano Pietro Anello. La gran parte delle persone condannate erano per lo più legali rappresentanti di società e membri delle varie commissioni di valutazione ed ammissione dei progetti.
Gli imputati, accusati di una seconda associazione per delinquere, tra cui l'ex assessore Domenici, sono stati comunque assolti da tale reato «perché il fatto non sussiste». Sempre gli imputati sono stati assolti anche da altri reati, alcuni dei quali si sono prescritti. Il Tribunale ha inoltre dichiarato De Michele, Cirone, Cirulli, Marinelli interdetti dai pubblici uffici e interdetti legali durante la pena; D'Antuono, D'Arcangelo, Picciotti e Anello interdetti dai pubblici uffici per cinque anni. Interdizione dai pubblici uffici per cinque anni anche per Domenici.
Completamente assolta Giovanna Angelucci.
Nel procedimento sono coinvolte in totale 27 persone e 36 società. Per gran parte delle 27 persone i reati sono caduti in prescrizione. Totalmente prescritti, ad esempio, i reati a carico dell'ex patron di Villa Pini, Vincenzo Maria Angelini e dell'imprenditore televisivo Vincenzo Lanetta. Per quanto concerne le 36 società coinvolte, sono state condannate a sanzioni amministrative pecuniarie da un minimo di 30 mila euro ad un massimo di 150 mila euro.
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