Pescara, sfollato dalla casa di via Lago di Borgiano muore in albergo
Aveva 54 anni, l’allarme è stato dato dal personale dell’hotel. Viveva solo, inutili i tentativi dei soccorritori per rianimarlo
PESCARA. E’ stato trovato morto in una stanza di hotel, a Porta Nuova, dove viveva da un po’. G.F., queste le iniziali del nome, aveva 54 anni, era pescarese, ed era uno degli sfollati dalle case di Lago di Borgiano, dove il Comune ha sgomberato tre palazzi all’inizio di luglio per motivi di sicurezza.
L’uomo, che viveva da solo, era stato destinato alla struttura alberghiera (le spese sono a carico della Protezione civile regionale) in attesa di una diversa sistemazione e nel tardo pomeriggio di ieri il personale dell’hotel ha raggiunto la sua camera e lo ha trovato senza vita. E’ scattato l’allarme e in hotel sono arrivati il personale del 118 e quello della squadra volante.
Il 118 non ha potuto fare molto, se non constatare il decesso del 54enne che non aveva alcun segno di violenza addosso. E la polizia, intervenuta anche con la Scientifica, si è occupata degli accertamenti e dei rilievi, per ricostruire l’accaduto ed escludere responsabilità di terzi. La morte sarebbe avvenuta per cause naturali, ma non è escluso che la Procura disponga l’autopsia per andare più a fondo.
Ed è possibile, anche se al momento si tratta solo di un’ipotesi, che l’uomo – che assumeva metadone - abbia avuto un’emorragia interna, essendo stato trovato del sangue, in camera. Gli uomini della Volante, coordinati da Paolo Robustelli, si sono occupati di ascoltare chi ha avuto a che fare con il 54enne anche per ricostruire le sue ultime ore di vita. Della morte è stato informato il vice sindaco Antonio Blasioli, visto che è stato proprio il Comune a disporre lo sgombero dei palazzi di via Lago di Borgiano ritenuti statisticamente inidonei.
G.F. era uno dei 236 residenti in quegli stabili (84 famiglie) che, da un giorno all’altro, si sono ritrovati senza casa. E per lui è stata disposta l’accoglienza in uno degli hotel individuati da Palazzo di città. Una persona tranquilla, dicono di lui dal Comune, che in questo periodo ha sempre cercato di mitigare le discussioni quando si sono accesi gli animi per via della difficile situazione degli sfollati.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
L’uomo, che viveva da solo, era stato destinato alla struttura alberghiera (le spese sono a carico della Protezione civile regionale) in attesa di una diversa sistemazione e nel tardo pomeriggio di ieri il personale dell’hotel ha raggiunto la sua camera e lo ha trovato senza vita. E’ scattato l’allarme e in hotel sono arrivati il personale del 118 e quello della squadra volante.
Il 118 non ha potuto fare molto, se non constatare il decesso del 54enne che non aveva alcun segno di violenza addosso. E la polizia, intervenuta anche con la Scientifica, si è occupata degli accertamenti e dei rilievi, per ricostruire l’accaduto ed escludere responsabilità di terzi. La morte sarebbe avvenuta per cause naturali, ma non è escluso che la Procura disponga l’autopsia per andare più a fondo.
Ed è possibile, anche se al momento si tratta solo di un’ipotesi, che l’uomo – che assumeva metadone - abbia avuto un’emorragia interna, essendo stato trovato del sangue, in camera. Gli uomini della Volante, coordinati da Paolo Robustelli, si sono occupati di ascoltare chi ha avuto a che fare con il 54enne anche per ricostruire le sue ultime ore di vita. Della morte è stato informato il vice sindaco Antonio Blasioli, visto che è stato proprio il Comune a disporre lo sgombero dei palazzi di via Lago di Borgiano ritenuti statisticamente inidonei.
G.F. era uno dei 236 residenti in quegli stabili (84 famiglie) che, da un giorno all’altro, si sono ritrovati senza casa. E per lui è stata disposta l’accoglienza in uno degli hotel individuati da Palazzo di città. Una persona tranquilla, dicono di lui dal Comune, che in questo periodo ha sempre cercato di mitigare le discussioni quando si sono accesi gli animi per via della difficile situazione degli sfollati.
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