Pescara, Tari: altre 2 settimane per pagare la prima rata
File e proteste agli sportelli di via Venezia per i bollettini non spediti a casa. Il Comune pensa di prorogare la scadenza (oggi quella della prima rata), ma serve il via libera del consiglio
PESCARA. Agli uffici del Comune in via Venezia mediamente l’attesa è di un’ora, sia se si arriva all’apertura degli sportelli sia se ci si mette in fila nel pomeriggio. Tra i cittadini che non hanno ancora ricevuto a casa i bollettini per pagare la Tari, nonostante le rassicurazioni dei giorni scorsi, e quelli che invece devono comunicare eventuali variazioni, sono stati in centinaia ieri mattina a fare la corsa per cercare di mettersi in regola con il versamento della tassa sui rifiuti. La scadenza della prima rata è fissata per oggi, ma in troppi lamentano ancora di non aver trovato nella cassetta della posta la comunicazione con gli importi esatti da pagare.
Intanto, l’assessore comunale con delega a Finanze e Tributi Giuliano Diodati cerca di correre ai ripari e ammette: «Stiamo valutando la possibilità di introdurre una proroga di 15 giorni per andare incontro alle esigenze dei cittadini. Non mi risultano grossi disservizi, in quanto la società che ha vinto la gara per la realizzazione e la distribuzione dei 60mila bollettini mi aveva assicurato di completare l’invio e non ho motivi per dubitarne. Tuttavia, se dovessimo accorgerci che i disagi aumentano cercheremo di provvedere, anche se è necessario che la proroga sia approvata dal consiglio comunale». Una risposta pacata che contrasta con l’opinione di molti cittadini, imbufaliti per i ritardi e per l’attesa agli sportelli. Ieri mattina alle 11 in fila con circa 30 persone c’era anche Filomena, una donna arrivata in città da Foggia. «Per lo stesso appartamento mi è arrivata una doppia bolletta, sia a me che sono la proprietaria sia all’inquilino. Non ho potuto risolvere il problema al telefono e per questo mi sono dovuta mettere in macchina e arrivare qui a Pescara da Foggia. Diciamo che questo servizio potrebbe migliorare».
La maggior parte racconta di non aver ricevuto a casa i bollettini e di aver attraversato la città per riuscire a scaricare le tasse, visto che si ha poca dimestichezza con il computer. «Negli anni scorsi non c’è stato mai un problema», dice Giuliana Remigio, che abita in via Anelli, «quest’anno invece ancora mi deve arrivare nulla e il computer non lo so usare». Discorso analogo per la signora Anna che abita invece nella zona di piazza Duca: «Sono qui dalle 10,30», rimarca, «adesso sono le 11,45, di certo mi sarei risparmiata molto volentieri tutta questa fila». Gli animi, come racconta il consigliere comunale Massimiliano Pignoli, si sono accesi anche nel pomeriggio di ieri. «Era inevitabile», ribatte, «visto che né i cittadini dei Colli né quelli di Rancitelli o San Donato hanno ancora ricevuto la comunicazione con gli importi da pagare e ci siamo ridotti all’ultimo giorno utile». La prima rata per il pagamento della Tari scade oggi, mentre chi preferisce versare il saldo in un’unica soluzione avrà tempo fino al 16 giugno.
Al momento, salvo proroghe del Comune, chi non si riesce a pagare entro oggi può usufruire del ravvedimento operoso, pagando cioè lo 0,1 per cento in più per ogni giorno oltre la scadenza nei primi 15 giorni. «Io sono dovuto tornare due volte agli sportelli», protesta un cittadino, Giuliano Serafini, «mi avevano detto che avevo diritto a una riduzione essendo vedovo, con una figlia invalida al 100 per cento e un nipotino di 9 anni in casa. Ma invece la legge non lo consente. Il problema è che loro le leggi le fanno a modo loro. Ho urlato con l’impiegato e ho anche chiamato il 113, ma non sono intervenuti».
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