Pescara, una lanterna cinese la causa dell'incendio della pineta / Video
Alcuni testimoni le hanno visto volare nei dintorni. In fiamme una decina di alberi della Riserva, bloccato il traffico vicino all’Aurum. Oggi chiusi al pubblico i comparti 3 e 4 per le verifiche sui danni
PESCARA. Pineta dannunziana in fiamme ieri notte, e solo l’intervento tempestivo dei vigili del fuoco ha impedito che divampasse un rogo di grandi proporzioni. Le fiamme si sono alzate a poche centinaia di metri dallo stadio Adriatico e non lontano da alcune abitazioni. I cittadini che erano a passeggio o nei locali della zona hanno notato la densa nube di fumo che avvolgeva l’area. L’allarme è scattato attorno alle 22.30, quando la riserva è stata raggiunta da diverse squadre dei vigili del fuoco per spegnere il rogo. In un primo momento, sono andati a fuoco tre grossi pini tra via della Bonifica e via della Pineta, nella zona dove si trova il laghetto artificiale, di fronte all’Aurum. Ma poi le fiamme hanno bruciato anche gli alberi intorno, una decina in tutto stando a una prima stima effettuata dopo la mezzanotte. L'ipotesi più probabile avanzata sulle cause, soprattutto dopo le testimonianze di alcuni residenti e dopo il sopralluogo fatto qualche ora più tardi, è che a provocare l'incendio sia stata una lanterna cinese.
Il forte vento della sera ha favorito le fiamme che si sono propagate verso l'interno della Riserva. La zona intorno è residenziale, con ville e palazzi, e per questo motivo è stato creato un cordone della Protezione civile a difesa delle abitazioni e per tutelare il resto del polmone verde simbolo della città. Polizia municipale, vigili del fuoco e Protezione civile sono rimasti sul posto tutta la notte per presidiare la zona.
Nel giro di un’ora e mezzo, la situazione è tornata sotto controllo, ma via della Bonifica è stata chiusa al traffico e sul posto sono arrivate anche le pattuglie di polizia municipale e polizia, oltre al governatore Luciano D’Alfonso, al vice sindaco Antonio Blasioli e all'assessore Stefano Civitarese. Le fiamme sarebbero partite da due punti diversi e questo non lascia dubbi che l’origine del rogo sia dolosa.
I comparti 3 e 4 della pineta oggi resteranno chiusi per valutare i danni della stabilità dei rami. Considerata la grande siccità l'amministrazione, fa sapere il Comune, dieci giorni fa ha provveduto al controllo dell'impianto anti-incendio «e ieri sera è stato possibile attivare immediatamente le prese d'acqua del sistema di spegnimento fisso».
Oggi, due comparti della Riserva, il 3 e 4, resteranno chiusi per la verifica dei danni e della stabilità dei rami, mentre il comparto 2 resterà aperto. La Riserva naturale di pineta dannunziana si estende per una superficie di 53 ettari circa; di questi, solo 35 ettari restano dell'antica selva. La flora include molte specie di piante e di arbusti tipici della macchia mediterranea. (f.bu.)
Aggiornamento ore 10. Stamattina il sopralluogo con l'assessore alla Riserva Paola Marchegiani, il dirigente e il responsabile del servizio Verde Pubblico del Comune Giuliano Rossi e Mario Caudullo, la Protezione civile Valpescara, Volontari senza frontiere e Vigili del fuoco. La Riserva resterà chiusa al pubblico anche domani mentre il comparto 2 resta aperto. E' stato durante il sopralluogo che i tecnici hanno ipotizzato che l'incendio sia scoppiato dalle cime degli alberi e non dal sottobosco. Solo grazie a questo particolare l'incendio non è stato devastante: se invece che partire dalle cime le fiamme fossero partite dal basso, le fiamme si sarebbero propagate con maggiore forza. A incendiare la pineta dunque potrebbe essere stata una lanterna cinese, magari lanciata dalla spiaggia o da altra zona vicina e poi atterrata sulle cime dei pini.