ANNIVERSARI/ Ignazio Silone
Pescina ricorda oggi lo scrittore di Fontamara
Alle celebrazioni anche una delegazione di Amatrice. Slitta a dicembre la consegna del Premio a lui intitolato
PESCARA . Slitta a dicembre la cerimonia di consegna del Premio Silone. La legge regionale approvata lo scorso aprile per rilanciare l’appuntamento culturale ha stabilito che l’evento venga celebrato con cadenza annuale il 22 agosto, anniversario della morte dello scrittore italiano del ‘900 più tradotto al mondo, «un socialista senza partito», come egli stesso amava definirsi, «e un cristiano senza Chiesa». Quest’anno, tuttavia, il tempo a disposizione non è stato sufficiente per organizzare la manifestazione, che il Comune di Pescina e il Centro studi “Ignazio Silone” hanno posticipato a dicembre. A partire dall’edizione 2017 il premio si arricchisce di una nuova sezione, quella dedicata ai social media. L’obiettivo è promuovere tra i giovani, attraverso le nuove frontiere della comunicazione, il pensiero dello scrittore abruzzese. Oggi Pescina, il borgo rurale della Marsica che gli diede i natali il primo maggio del 1900, lo ricorda in occasione del 39° anniversario della morte con una cerimonia che prende il via alle 18, quando nella sala consiliare del Comune il sindaco Stefano Iulianella accoglierà una delegazione proveniente da Amatrice, la cittadina devastata dal terremoto del 24 agosto 2016. Alle 18.30 sulla tomba dello scrittore, i cittadini terremotati di Amatrice leggeranno alcuni brani tratti dalle sue opere più famose, e, a seguire, alle 21.30, nel chiostro di San Francesco, si esibiranno in concerto Monica Tortora (pianoforte), Giovanna Pace (soprano) e Daniela Martellone (clarinetto). «Era il 1995 ed ero stato appena eletto in Consiglio regionale», ricorda Gianni Melilla, che per dieci anni ha ricoperto il ruolo di presidente del premio internazionale. «Rilanciammo l’evento, che era stato abbandonato per un lungo periodo di tempo, facendo sì che non si esaurisse con la cerimonia di consegna dei premi. Riuscimmo a coinvolgere le scuole, le università abruzzesi, istituimmo anche una sezione dedicata alla migliore traduzione. Ricordo che ci arrivavano tesi di laurea e traduzioni da tutto il mondo. Sono orgoglioso di essere stato per dieci anni il presidente del premio. In seguito non sono stato più coinvolto. Avrei dato gratuitamente il mio contributo. Silone rappresenta il livello più alto delle radici culturali di questa regione, il cristianesimo e il socialismo. Avrebbe meritato il Nobel, e fu Albert Camus a dirlo». Emblematica una frase del filosofo, saggista, e drammaturgo francese.«Egli», disse Camus parlando di Silone, «è radicalmente legato alla sua terra, eppure è talmente europeo». Tra i personaggi più autorevoli che hanno ricevuto il premio figurano il regista Ermanno Olmi, il critico letterario Carlo Bo, Vittorio Foa, considerato uno dei padri fondatori della Repubblica, Sebastiano Vassalli, scrittore, che nel 2015 (poco prima della sua morte), ha ricevuto la candidatura per il Nobel, il giornalista Jas Gawronski. L’anno scorso il vincitore è stato Drago Jancar, giornalista, scrittore e saggista sloveno che per aver firmato alcuni articoli contro il regime comunista fu costretto a lasciare il giornale per il quale lavorava. Negli anni ’70 fu accusato di propaganda ostile, per aver acquistato in Austria, e portato nella sua casa di Maribor, città industriale nel nordest della Slovenia, un libro sul massacro domobranci, la guardia territoriale slovena di ispirazione fascista che si era costituita nel settembre del 1943. Due intellettuali, Silone e Drago Jancar, seppur in epoche diverse, legati dal fil rouge del rifiuto dei regimi totalitari di stampo comunista. Entrambi, per le loro idee avevano conosciuto il carcere. Sono moltissimi gli esponenti del mondo della cultura che sono passati per le giurie del premio nel corso degli anni. Fra tutti, il professor Angelo Sabatini, presidente della giuria delle ultime edizioni, professoressa Liliana Biondi, il professor Stefano Trinchese.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
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