Toghe in lutto, addio all’avvocato Antonio Milo: «Perdiamo un principe del Foro»

Malato da tempo, da giorni era ricoverato nel reparto malattie infettive all’Aquila. Funerali forse domani. Iscritto all’Ordine dal 1989, allievo di don Attilio Cecchini, ha seguito i principali casi giudiziari in Abruzzo
AVEZZANO. Per alcuni era il “maestro”. Così lo ha definito Franco Colucci, ex presidente dell’Ordine degli avvocati. Per tutti era un asso del Foro. Un giurista raffinato, preparato. La sua era una vocazione di nascita, nutrita con lo studio, con la pratica. Antonio Milo è destinato a diventare il simbolo dell’avvocatura di ferro, che ha dato prestigio alla città di Avezzano e all’intero Abruzzo. È scomparso ieri sera, intorno alle 21.30, mentre si trovava ricoverato nel reparto di malattie infettive del San Salvatore dell’Aquila. Era malato da anni. Nelle ultime settimane, però, le sue condizioni si erano aggravate, nonostante la sua voglia di lottare. Lo avevano notato i colleghi. Si vedeva poco. Poi per niente. Fino al rincorrersi dei messaggi, in tarda serata, che hanno scosso con prepotenza il mondo del tribunale. Una carriera ai vertici della professione. Il tributo di stima e ammirazione che gli riservano i colleghi e i magistrati, riconosce nelle sue capacità le doti di un fuoriclasse. Gli amici era solito chiamarli “fratelli”. Ironico, divertente. Sebbene qualcuno facesse fatica a capire le sue battute in napoletano. Era nato a Nola. Come i fratelli, Pasquale e Margherita. Tutti avvocati. Hanno cominciato a respirare l’odore delle aule di giustizia da bambini. Il papà era un cancelliere del tribunale. Destinato a diventare una seconda casa. Un luogo del cuore. Per la vita. Lo scorso 23 febbraio aveva compiuto 63 anni. L’iscrizione all’Albo degli avvocati risale al 20 maggio 1989. Da allora sembra trascorsa una vita. Lascia due figli gemelli e un vuoto enorme in quanti l’hanno stimato e amato.
LA CARRIERA
Milo è stato allievo di Attilio Cecchini, penalista dell’Aquila, la “toga di platino”. Per molti “don Attilio”. Noto per essere stato protagonista di casi di rilevanza nazionale, come Tangentopoli e il caso Michele Perruzza. E proprio sulla drammatica scena del delitto di Balsorano, Antonio Milo si fece le ossa. Accanto al suo mentore, che scelse di assumere la difesa del muratore di Case Castella a titolo gratuito, fermamente convinto dell’innocenza del suo assistito. Accusato di aver ucciso la piccola Cristina Capoccitti, di appena 7 anni. Da allora si è distinto per carisma, competenza, dialettica. E per essere stato un professionista garbato, educato. Tutti i colleghi che lo hanno conosciuto hanno potuto apprendere e imitare il savoir faire di un’élite del Foro. E a chiunque glielo abbia chiesto, ha saputo e voluto riservare un consiglio. Per un breve periodo è stato alla presidenza dell’Aciam, la società dei rifiuti nella Marsica. E più volte il suo nome è saltato fuori come possibile candidato sindaco di Avezzano, a dimostrazione della sua versatilità. E della passione per la politica. Tra gli altri, era molto legato a Filippo Piccone. E poi apprezzava i momenti di condivisione comunitaria. E lo sport. Non a caso era spesso sugli spalti del Dei Marsi Cimarra a tifare per l’Avezzano.
«un’amicizia vera»
Franco Colucci, già presidente dell’Ordine degli avvocati di Avezzano, è stato tra i primi a raggiungere il San Salvatore dell’Aquila ieri sera, non appena appresa la notizia. Assieme all’avvocato Roberto Verdecchia. «Lui era sicuramente il migliore di noi», dice commosso Colucci. «Bastava una chiamata e lui aveva già pronta la risposta. Quando discuteva, ascoltarlo era un privilegio. Era un maestro. Non dovevamo fare altro che imitarlo. Tutti noi abbiamo beneficiato della sua professionalità. E con lui ho anche condiviso i campi di pallone. Perché ci legava un’amicizia vera», ha concluso.
DI PANGRAZIo: addio fratello
«Ho perso un fratello». Molto provato il sindaco di Avezzano, Gianni Di Pangrazio. Sconvolto dalla notizia. «Avezzano e l’Abruzzo hanno perso un principe del Foro, perché lui era un Avvocato con la A maiuscola. Ci siamo messaggiati pochi giorni fa e mi aveva detto che era ricoverato, ma mai avrei immaginato un epilogo del genere. Grande professionista, scrupoloso, metteva passione e impegno in ogni sua attività. Siamo tutti profondamente addolorati per questa scomparsa, alla famiglia giungano le più sincere condoglianze della comunità di Avezzano in questo momento di enorme dolore».
un dolore comune
«Con la morte di Antonio Milo la città di Avezzano e l’Abruzzo perdono uno dei professionisti più autorevoli e stimati». È il cordoglio del consigliere regionale Massimo Verrecchia. «Personalmente, perdo un amico vero e presente, con un animo nobile e sensibile. Nelle lunghe chiacchierate di questi ultimi giorni, era costante il pensiero rivolto ai figli, alla famiglia e anche al lavoro, a cui ha dedicato una vita di studio e applicazione. Perdiamo tutti», prosegue, «oltre al penalista preparato e brillante, un'intelligenza e una cultura rare, fuori dal comune. Ascoltarlo e passare tempo con lui è sempre stato un piacere e un privilegio. Alla sua famiglia giungano le più sentite condoglianze». Tra le note di cordoglio, quella dell’avvocato Crescenzo Presutti. «Piango innanzitutto la morte di un amico. È stato un principe del nostro Foro, un collega esemplare, capace, generoso, elegante nei modi e nell’animo. Un grande penalista, ma soprattutto una persona di grande spessore umano, che con stile ed eleganza si batteva per la difesa dei diritti dei suoi assistiti. Era per tutti noi un punto di riferimento».
«Un galantuomo, eccellente professionista», dichiara il primo cittadino di Cerchio, Gianfranco Tedeschi.
«Di gran lunga il migliore avvocato penalista, non solo del Foro di Avezzano, ma dell’intero Abruzzo. Al di là delle sue indiscutibili doti professionali, frutto di un costante studio, approfondimento, ma soprattutto intuito, intelligenza e passione per il suo lavoro, di Antonio conservo uno splendido ricordo delle sue doti umane», commenta il sindaco di Celano Settimio Santilli. La cerimonia funebre dovrebbe essere celebrata domani, nella cattedrale dei Marsi.
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