Piano portuale, è scontro sul consiglio a porte chiuse

5 Maggio 2014

PESCARA. E’ polemica sul consiglio del 16 maggio sul porto che sarà a porte chiuse. «Una vicenda tanto delicata come il Piano regolatore portuale non può essere oggetto di strumentalizzazioni»,...

PESCARA. E’ polemica sul consiglio del 16 maggio sul porto che sarà a porte chiuse. «Una vicenda tanto delicata come il Piano regolatore portuale non può essere oggetto di strumentalizzazioni», dice il consigliere Armando Foschi che sottolinea: «Il consiglio non dovrà approvare il piano già passato ma dovrà ratificare solo l'intesa che il Comune dovrà sottoscrivere con la Direzione Marittima per poi inviare il faldone all'esame del consiglio superiore dei lavori pubblici». Il consigliere Maurizio Acerbo, ieri, si era detto pronto a bloccare il consiglio con mille emendamenti bocciando la seduta perché troppo a ridosso del voto e non condividendo le porte chiuse così come i grillini che hanno chiamato a raccolta la città. E Foschi risponde: «Ad Acerbo chiediamo responsabilità e di sederci a un tavolo per affrontare la questione tanto strategica. Ai grillini è impossibile rispondere ma lo faranno le categorie portuali produttive che senza il nuovo braccio del porto rischiano di chiudere». «La seduta», prosegue Foschi, «sarà a porte chiuse come chiesto da alcuni consiglieri non per nascondere ma per consentire una discussione serena, senza strumentalizzazioni da parte di nessun gruppo politico, vista la vicinanza del voto». «Non è possibile un consiglio comunale così importante a porte chiuse», dice il capogruppo Pd Moreno Di Pientrantonio. «Non sono stato io a chiedere di rendere segreta la discussione, il consiglio si dovrà celebrare a porte aperte proprio perché dedicato a un tema così importante per la città».

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