Pescara – L’inchiesta

Picchiano e investono il titolare di uno stabilimento a Pescara, in 4 indagati per tentato omicidio

25 Aprile 2025

Il titolare di un locale e tre addetti allontanano un gruppo di giovani che molesta i clienti. I violenti reagiscono con calci e pugni, poi uno degli aggressori sale su una Fiat 500 X e li investe

PESCARA. La Procura di Pescara non ha dubbi: volevano uccidere. Quattro giovani sono indagati per aver picchiato e investito in automobile il titolare di “Già sai”, stabilimento balneare sul lungomare Papa Giovanni XXIII, e tre addetti alla sicurezza del locale. Per quell’episodio, avvenuto lo scorso 20 luglio, il pubblico ministero Andrea Papalia ha formulato l’accusa di tentato omicidio nei confronti dei pescaresi Dante Morelli, 19 anni, e Brian Spinelli (20) e di Luigi Di Rosa (19) e Cristoforo Kevin Spinelli (22), entrambi di Montesilvano. 

LA RICOSTRUZIONE In base alla ricostruzione del pubblico ministero, tutto inizia nel cuore della notte, quando i quattro indagati iniziano ad assumere «atteggiamenti violenti e aggressivi nei confronti di clienti e avventori del locale», in estate tra i più frequentati della città. Il titolare, Venerando Patanè, pescarese di 48 anni, allerta il personale che si occupa del servizio di sicurezza, nello specifico Daniel Di Blasio (26), anche lui di Pescara, e il senegalese Ablaye Dialio (28), residente in città. Apriti cielo. La reazione del quartetto è rabbiosa. 

L’INVESTIMENTO Patanè viene aggredito. Lo stesso trattamento è riservato ai vigilanti: volano calci e pugni talmente violenti da farli cadere a terra. Un terzo uomo della sicurezza interviene in soccorso dei colleghi e anche lui viene picchiato. Gli aggressori inizialmente si allontano a piedi dal luogo del pestaggio. Ma non è finita qui. Subito dopo – sempre in base alle contestazioni mosse dalla procura – Morelli si mette alla guida di una Fiat 500X di colore bianco, sbuca da via Felice Bernabei e svolta in direzione sud del lungomare; poi, a tutta velocità, si dirige verso il titolare del locale e gli addetti alla sicurezza che, in quel frangente, sono in piedi sul marciapiede, di fronte a “Già sai”. I quattro vengono travolti e riportano «gravi lesioni personali». L’investitore si allontana velocemente. E la stessa cosa fanno i tre complici che, però, viaggiano a bordo di un’altra auto, una Opel Mokka. 

I SOCCORSI E LE INDAGINI L’allarme scatta alle 3,15. Sul posto si precipitano una pattuglia della guardia di finanza e le ambulanze del 118. I feriti riportano lesioni giudicate guaribili dai medici del pronto soccorso tra 7 e 30 giorni. Le indagini prendono subito una direzione ben precisa, perché uno dei presunti aggressori, Di Rosa, durante la fuga perde il telefono e, all’interno della custodia, c’è la carta d’identità. Così, anche attraverso le testimonianze, i numeri di targa delle autovetture coinvolte e le immagini delle telecamere pubbliche utilizzate per il controllo del traffico, le fiamme gialle del gruppo di Pescara identificano tutte le persone coinvolte. Per il pm, i quattro volevano ammazzare e «non sono riusciti nell’intento per cause indipendenti dalla loro volontà». 

CHIUSA L’INCHIESTA. Nei confronti di Morelli, Di Rosa e dei due Spinelli è stato firmato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari: significa che hanno venti giorni di tempo per presentare memorie, produrre documenti o chiedere di essere interrogati. Poi la Procura deciderà se sollecitare il rinvio a giudizio o chiedere l’archiviazione. 

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