PESCARA

Picchiano tassista che rifiuta loro la corsa, arrestati

I due pretendevano di essere accompagnati, ma c’era già una prenotazione: di qui il pestaggio

PESCARA. Aggredito e preso a cazzotti nel suo taxi da due clienti, davanti alla stazione ferroviaria, solo perché non poteva accompagnarli a destinazione e li ha invitati a rivolgersi a un collega, per la “corsa”.

La polizia ha rintracciato e arrestato gli autori del pestaggio, due uomini di 49 e 36 anni, accusati dei reati di tentata estorsione e lesioni in concorso tra loro. I poliziotti li hanno trovati  intorno alle 3,30: hanno visto che i due si allontanavano a piedi mentre il tassista è stato lasciato con il volto tumefatto. 

L’assalto subito ieri notte da un tassista, poi finito in ospedale con il volto tumefatto, ha gettato nello sconforto tutti gli aderenti al consorzio Cotape, che conta in città 40 operatori. Sono talmente spaventati che qualcuno si rifiuta di continuare a lavorare di notte. Sono loro a raccontare cosa è successo lanciando un appello alle forze dell’ordine.

Vorrebbero «più sicurezza, non ci sentiamo tutelati», dicono chiedendo l’anonimato. E lanciano un appello al prefetto Giancarlo Di Vincenzo, nella speranza di poter affrontare la questione con lui. «Andiamo a lavorare rischiando la vita», dicono ricostruendo l’aggressione subita da uno di loro. Erano le 3, ieri notte, quando «due rom sono saliti sull’auto» di un tassista, il primo in fila davanti alla stazione ferroviaria. «Hanno chiesto di essere accompagnati a Fontanelle» ma il tassista aveva appena «preso una prenotazione per cui gli ha chiesto di rivolgersi alla seconda macchina in coda».

Per lui era impossibile portarli a destinazione, «non è stato un rifiuto ma lo hanno preso come tale», reagendo con violenza. «L’uomo che si era seduto sul sedile posteriore ha bloccato il tassista, quello che si era seduto davanti ha cominciato a prenderlo a pugni, colpendolo in faccia. Poi è sceso dall’auto», ha raggiunto il malcapitato dall’altra parte del mezzo «e ha continuato a picchiarlo mentre l’altro lo teneva fermo. La vittima si è divincolata, ha cercato di difendersi ed è riuscita a scendere dall’auto, con il volto pieno di sangue e l’occhio gonfio». I due si sono dileguati immediatamente. La scena non è sfuggita a un altro tassista che «ha inseguito la coppia e si è rivolto alla polizia, che li ha intercettati. Intanto il tassista ferito è stato soccorso dal 118 e portato in ospedale», dove è stato medicato e poi dimesso.

Un episodio, l’ennesimo, che spinge il Cotape a lanciare un grido di allarme. «Fatti di questo genere si verificano spesso con alcuni rom che ci chiamano, ci minacciano se non li andiamo a prendere, ci fanno aspettare, decidono loro se pagare e quanto pagare e prendono a calci le nostre auto. Accade a Pescara e anche a Montesilvano. E ci sono tanti colleghi che sono spaventati per cui non vengono più a lavorare la notte, non se la sentono». Il servizio, ricordano sempre dal Cotape, «va assicurato ai clienti anche di notte: d’altronde c’è chi arriva in pullman o con l’aereo, chi esce dal pronto soccorso. Ma noi non possiamo costringere nessuno a lavorare». L’aggressione di ieri ha avuto l’effetto della goccia che fa traboccare il vaso, tanto più che la notte prima era stata trovata «una pozza di sangue davanti all’ingresso della stazione, di fianco alla nostra postazione. Le forze dell’ordine intervengono, se le chiamiamo, ma ci vorrebbero più controlli, nelle ore notturne», quando la stazione è chiusa e per entrare bisogna suonare. «Ci chiediamo cosa sarebbe accaduto se alla guida del taxi ci fosse stata una donna», concludono dal consorzio. «Pescara città sicura? Per noi non lo è né di giorno né di notte».