città sant'angelo
Porto, ignorato il progetto. In 2 mesi nessun controllo
Scaduti i termini per visionare i documenti e presentare le osservazioni Tra un mese i pareri decisivi di Comune, Regione e altri 32 enti. Ecco il giro d’affari
SANT’ANGELO. Pesa quasi un chilo il progetto del porto turistico di Città Sant’Angelo alla foce del fiume Saline: 23 tavole e una relazione lunga 115 pagine per raccontare i dettagli di un’opera da 36 milioni di euro, un giro d’affari stimato in 146 milioni e che potrebbe diventare realtà in un anno e mezzo di lavori dal rilascio dell’ultimo permesso. Dal 9 marzo scorso e fino a ieri, quelle carte sono state custodite in una cartella gialla dentro una stanzetta al secondo piano della sede del dipartimento Trasporti della Regione, in viale Bovio a Pescara, in attesa di essere visionate. Ma nessuno l’ha fatto ed entro un mese partirà la conferenza dei servizi: rilievi delle correnti marine, elaborazioni della diga e del pontile lungo 450 metri, diagrammi sui lavori per 650 posti barca, analisi dei costi e proiezioni sui ricavi della vendita e dell’affitto dei posti barca e dei locali commerciali sono stati ignorati anche se il progetto ha provocato la protesta degli albergatori di Montesilvano e delle associazioni di commercianti, a partire da Confcommercio e Confesercenti. L’unico che ha chiesto copia degli atti è stato il consigliere regionale del M5S Domenico Pettinari e la sua nota fa parte del fascicolo: «Ho presentato una richiesta di copia degli atti perché, insieme al gruppo di Città Sant’Angelo, abbiamo avviato uno studio sull’opera che suscita dubbi e perplessità e presenta dei possibile lati oscuri», conferma Pettinari. Per il resto, nessuno ha letto gli atti presentati in Regione da Giovanni Veroni, presidente della Prim, una società con sede amministrativa a Londra. Nel 2009, la Prim aveva presentato un progetto simile per un porto turistico, sempre alla foce del Saline ma dal versante di Montesilvano: la prima richiesta era stata presentata con l’amministrazione Cordoma, poi, ne era seguita anche un’altra alla giunta Di Mattia. Ma con il disinteresse di Montesilvano, la Prim ha deciso di spostare l’opera di un pugno di metri e cambiare comune. Il progetto di un atollo galleggiante dell’architetto Vittorio Tarizzo, in collaborazione con l’ingegnere Guglielmo Guglielmi, docente del Politecnico di Torino, e gli architetti montesilvanesi Luigi Marchegiani e Carlos Crescia, è stato presentato all’amministrazione Florindi che l’ha sponsorizzato fino a firmare una convenzione con la società: se il porto si farà, il Comune di Città Sant’Angelo avrà 1,5 milioni di euro per potenziare il depuratore di Montesilvano e altri 500 mila euro per la vendita di un terreno nei pressi della foce.
L’opera sarà finanziata, per metà, da banche e finanziarie e, per l’altra metà, dalla vendita o dall’affitto degli spazi. Il piano finanziario parla di grandi numeri: tra le «entrate» spalmate in una gestione di 30 anni, la Prim stima in 92 milioni di euro il ricavato per la vendita dei posti barca, altri 19 per l’affitto degli spazi in transito, 8,8 per l’affitto dei «locali commerciali galleggianti», 1,6 milioni per l’affitto della stazione di rifornimento, altri 1,6 per i parcheggi di auto e moto e 22,4 milioni come «contributo di spese condominiali».
Neanche il Pd di Montesilvano ha controllato i documenti: «Non ci sentiamo di dire pregiudizialmente no a un’opera qualificata di tanto impegno e progettata con competenza», dicono la segretaria cittadina Romina Di Costanzo, l’ex sindaco Renzo Gallerati, Nino D’Annunzio e Antonio Di Berardino dopo un incontro con il sindaco di Città Sant’Angelo Gabriele Florindi, «ciononostante ci sentiamo di fare nostre le premure delle associazioni di categoria per la sostenibilità paesistica e gli impatti sulle matrici ambientali, a cominciare dalla trasformazione dei processi idrodinamici costieri e dalle modifiche della linea di costa con rischio di erosione per le spiagge sottoflutto e insabbiamento per le sopraflutto. Verifiche e studi di settore che tuttavia andranno valutati nelle sedi appropriate che vedono coinvolti ben 34 enti preposti». Il Pd continua: «Il Pd di Montesilvano, Città Sant’Angelo e Silvi daranno luogo a un laboratorio comune per essere a disposizione delle amministrazioni affinché si funga da stimolo a luoghi di decisione e a percorsi di fund raising (ricerca dei fondi) nell’ambito di una progettualità d’area vasta».
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