Premi Flaiano, via o no? Oggi è il giorno decisivo

31 Gennaio 2025

Incontro e caffè tra Tiboni e Masci nella redazione del “Centro”. Si comincia alle ore 16, ecco tutti i dettagli

PESCARA. È il giorno della verità per i Premi Flaiano che, dopo 51 anni, potrebbero lasciare Pescara per migrare in una città vicina. Oggi alle ore 16, nel campo neutro della redazione del Centro, è in programma il caffè della (possibile) riconciliazione tra Carla Tiboni, anima e cuore dei Premi Flaiano, e il sindaco Carlo Masci. Da una parte, Tiboni, che denuncia il taglio dei finanziamenti comunali dai 50mila euro del 2024 ai 20mila di quest’anno e perciò vuole portare altrove la creazione del padre Edoardo; dall’altra Masci, che sommando i contributi del Comune a quelli della Regione Abruzzo, alleata di centrodestra, parla di uno stanziamento di 80mila euro, il più alto di sempre, anche più del 50° anniversario.

Oggi i protagonisti della lite si parleranno per la prima volta dopo giorni di polemiche fino a uno scambio di lettere intrise di veleno. Testimoni dell’incontro, due big della politica abruzzese di schieramento opposto: il presidente del consiglio regionale Lorenzo Sospiri di Forza Italia, che accompagnerà Masci, e il deputato Luciano D’Alfonso del Pd, schierato con Tiboni. Sospiri è certo dell’esito dell’incontro «teso a ritrovare l’opportuna pacificazione utile a garantire ai pescaresi di poter continuare a godere di uno spettacolo che appartiene innanzitutto al suo pubblico che da 52 anni ne assicura il successo e la vita».

E Sospiri prevede una trattativa in discesa: «Daremo insieme un’entità precisa alle risorse necessarie per la manifestazione, daremo un’identità alla loro destinazione, e capiremo le possibilità offerte o meno dal Comune». Invece, D’Alfonso lascia intendere che non c’è ancora certezza sulla destinazione dei Premi Flaiano: «Sono convinto che la strada per risolvere c’è ma se Carla Tiboni dovesse rimanere dell’idea di andare via da Pescara la sosterrei comunque, in ogni sua scelta. È pur certo che serve la copertura economica per la riuscita organizzativa dei Premi». E D’Alfonso aggiunge un dettaglio che anticipa quello che dirà oggi a Masci: «Le istituzioni devono facilitare, consentire, e non realizzare il prodotto cultura, perché è il contrario della libertà e della democrazia».

Sulla polemica interviene il consigliere regionale Vincenzo D’Incecco della Lega: «Ai Premi Flaiano i fondi non sono mai mancati. Questa è la verità, facilmente fra l’altro riscontrabile. Se si tiene davvero a questa importante manifestazione come si dice», afferma D’Incecco, «è il momento di cominciare a smorzare le polemiche e a lavorare tutti insieme affinché cresca ancora di più. Polemiche e strumentalizzazioni politiche da chi minaccia di trasferire i Premi in un’altra città o comunque da chi annuncia di portarli altrove per questioni di soldi sono una offesa alla memoria di Flaiano e fanno male a Pescara e all’Abruzzo».

D’Incecco difende il Comune finito nella polemica sollevata dal Pd e poi alimentata da tutto il resto dell’opposizione: «Per una disputa occorrono due parti e quella in atto, che riguarda loro malgrado i Premi Flaiano, in realtà non lo è perché le due parti non ci sono. Qui, ci sono soltanto due governi, quello regionale e quello comunale di Pescara, che si sono sempre impegnati per assicurare i fondi necessari allo svolgimento della manifestazione e per onorare al meglio Ennio Flaiano, uno dei simboli della cultura del nostro Paese. Una manifestazione che fa parte della città di Pescara, di cui sono un patrimonio preziosissimo, perché è qui che Flaiano è nato ed è qui che i Premi sono stati istituiti e si sono svolti per oltre 50 anni. Le polemiche di questi giorni stanno facendo solo male a tutti e in primis ai cittadini».

D’Incecco parla di «un dibattito che non ha motivo di esistere, ma che purtroppo viene alimentato, a livello politico con l’unico intento di colpire a ogni costo Comune e Regione. Comune e Regione che invece lavorano in sinergia per il bene di Pescara e dei pescaresi e per onorare, come si deve e come è giusto, la memoria di Flaiano. Lì dove il Comune non riesce, interviene la Regione con propri contributi e così è sempre stato con le amministrazioni di centrodestra».

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