Regione, la corsa a 43 poltrone: ecco le nomine da votare in aula
Dall’Arap, le Ater e l’Ersi alle Adsu e i Consorzi di Bonifica: chi lascerà il posto e gli scenari
L’AQUILA. Ci sono quarantatré nomine da fare negli enti vigilati dalla Regione al centro della profonda spaccatura nella maggioranza di centrodestra, la prima del Marsilio bis.
Due giorni fa, il mancato accordo tra Fratelli d’Italia e Forza Italia da un lato, e la Lega dall’altro, ha escluso dalla partita delle poltronissime il presidente del Consiglio, Lorenzo Sospiri, che avrebbe dovuto ricevere dagli alleati della coalizione di centrodestra la delega per nominare nuovi presidenti e Cda nelle partecipate e controllate.
Le decisioni quindi verranno prese in Consiglio regionale, fissato per martedì 15 ottobre, attraverso la votazione in aula di ciascuna delle nomine in ballo. Sarà una giornata campale per la politica abruzzese Con il rischio concreto, per la maggioranza, di andare sotto nel caso in cui la Lega dovesse fare un accordo trasversale con l’opposizione del Patto per l’Abruzzo, cui peraltro spettano 14 delle 43 posizioni, e con l’aiuto di un paio di franchi tiratori.
Ma Fratelli d’Italia e Forza Italia hanno già pronta la loro contromossa, quella di far cadere il numero legale in aula (16 presenti) nel caso in cui le cose dovessero mettersi male. Questo è lo scenario in cui si calano le 43 “poltrone e sofà” di cinque enti strumentali da assegnare, di cui FdI vuole la quota più consistente (il 50%), lasciandone il 25% a Forza Italia e solo le briciole alla Lega, che non ci sta affatto. Ma qual è la torta da spartirsi?
NOMINE & ENTI
Partiamo dall’Arap, l’Azienda regionale per le attività produttive che si ritrova attualmente a gestire una quantità enorme di fondi del Pnrr e di Coesione, ed è quindi il boccone più appetibile. Il presidente però non percepisce somme da capogiro ma 39.600 euro l’anno.
Sono tre le nomine da decidere in Consiglio: presidente, vice e consigliere che subentreranno agli uscenti Giuseppe Savini, Maria Assunta Iommi e Gianni Cordisco. Ma in base a un accordo preso dal centrodestra nel summit di mezza estate a Francavilla al Mare, si potrebbe andare anche verso il commissariamento dell’Azienda affidandola a Mario Battaglia, responsabile dell'Ufficio Affari Legali Agricoltura e Sviluppo Economico della Regione Abruzzo. Purché quell’accordo regga ancora.
CASE POPOLARI E VERTICI.
Passiamo alle cinque Ater, i cui presidenti percepiscono 23.760 euro l’anno. In questo caso sono previste 15 nomine, tre per ciascuna Azienda e cioè L’Aquila, attualmente presieduta da Isodoro Isidori che è affiancato da Serena Parlante e Massimo Scimia; Pescara (Mario Lattanzio, Agostino Castagna e Federica Camplone); Teramo (Maria Ceci, Rando Angelini e Giammario Cauti); Lanciano (Fausto Memmo, Emilio Nasuti e Micaela De Cicco); e infine Chieti (Luigi Comini, Emanuela Malatesta e Antonio di Renzo) dove si prevede il rientro in campo del meloniano Antonio Tavani.
ACQUA E BONIFICA.
Per l’Ersi, l’Ente regionale per il servizio idrico integrato, occorre nominare solo il successore del presidente uscente, Nunzio Merolli, su una terna di nomi indicati dalla Giunta Marsilio. Quindici nomine anche per i cinque Consorzi di Bonifica, ciascuno dei quali è composto da 11 membri dei quali, però, solo tre saranno scelti dal Consiglio regionale. Tutti gli altri, invece, sono stati nominati dalle assemblee dei consorziati. Ecco l’elenco dei Consorzi: Ovest-Bacino Liri e Garigliano; Sud-Bacino Moro, Sangro, Sinello e Trigno; Centro-Bacino Saline, Pescara, Alento e Foro; Interno – Bacino Sagittario; Nord – Bacino Tronto – Tordino e Vomano.
ATENEI E DIRITTI.
Le tre Aziende per il diritto allo studio universitario chiudono l’elenco delle poltrone da assegnare. Tre nomine per ciascuna Adsu, nove in totale gli incarichi da decidere in aula.
Nel caso dell’Aquila si tratterà di sostituire il commissario, nominato il 4 giugno scorso.
Per Chieti-Pescara gli uscenti sono la presidente Isabella Gualtieri (14.251euro l’anno), Fiorella Marta Rapa e Annaida Sergiacomo; per Teramo, invece, gli uscenti sono Vincenzo Di Giacinto (presidente con un compenso annuale di 13.226 euro più un gettone di presenza pari a 133 euro per ogni seduta del Cda) e Federica Benguardato.
L’APPENDICE.
Questo è il quadro della discordia tra i partiti di centrodestra. La parola passa al Consiglio regionale del 15 ottobre che dovrà decidere anche il nuovo Garante dei detenuti e rinnovare la Commissione per le pari opportunità. Ma se non c’è accordo tra Lega, FdI e FI per tutto il resto, anche queste ultime nomine andranno a farsi benedire.