PESCARA
Resistenza e oltraggio allo stadio: niente sport per un anno a capo ultras
Denunce e provvedimento Daspo adottato dal questore dopo la partita di Pescara-Cesena
PESCARA. Oltraggio, resistenza, interruzione di un pubblico servizio: sono le denunce che hanno portato il provvedimento di divieto (Daspo) di manifestazioni sportive di un anno nei confronti di un tifoso del Pescara da parte del questore.
Secondo la ricostruzione effettuata dalla polizia, durante la partita di calcio del 25 novembre Pescara-Cesena di serie B allo stadio Adriatico Cornacchia, il tifoso tra il primo e secondo tempo ha tentato di raggiungere il proprio settore utilizzando una gradinata della zona della Tribuna Adriatica interdetta al pubblico per motivi di sicurezza. La tribuna, a ridosso del settore ospiti, era presidiata dagli stewards e dalla guardia di finanza. Il supporter è stato invitato più volte ad accedere da altra gradinata. E l'uomo avrebbe tentato inutilmente di forzare il passaggio e inveito contro i militari della Finanza con frasi oltraggiose.
Una situazione che si sarebbe ripetuta al termine della partita, quando il supporter si sarebbe rifiutato di uscire dal settore dell’impianto sportivo, opponendo resistenza fisica al personale in servizio. Sempre secondo la questura il tifoso ha ostacolato il regolare deflusso della tifoseria pescarese i cui componenti, riconoscendolo quale persona di spicco nel mondo “ultras”, hanno attuato una sorta di emulazione rifiutandosi a loro volta di abbandonare lo stadio. Solo alle ore 23,15, dopo ripetuti tentativi, l’ultras è stato scortato fisicamente fino al cancello d’uscita.
Così nei confronti del tifoso, oltre alle denunce, il questore ha deciso di adottare il provvedimento interdittivo (DASpo) di un anno.