PESCARA

Rinunciò a partire causa Covid, avvocato fa causa a Costa crociere

Il viaggio con partenza dall'Abruzzo in aereo non venne annullato, il legale racconta invece come l'emergenza fosse in atto tanto più che alcuni passeggeri al loro ritorno risultarono positivi

PESCARA. Avvocato pescarese intenta una causa civile, davanti al Giudice di pace, contro Costa Crociere Spa, per il mancato annullamento della crociera a causa dell'emergenza Covid-19 e il mancato rimborso. E' lo stesso legale, Edno Gargano, a raccontare in una nota che nell'autunno del 2019, aveva prenotato una crociera ai Caraibi, con partenza in aereo da Pescara, dal 29 febbraio all'8 marzo 2020, per lui, la figlia piccola e la moglie incinta.

Alla luce del crescente allarme per la pandemia, tuttavia, decise di rinunciare al viaggio malgrado la compagnia non avesse annullato la partenza.

Sempre secondo la versione dell'avvocato, in seguito a quella crociera una coppia di abruzzesi, al rientro a casa, risultò positiva al coronavirus e anche altri passeggeri furono contagiati. Circostanze che, a giudizio del legale, dimostrano come la situazione di emergenza fosse già in atto e avrebbe dovuto indurre Costa Crociere a permettere ai clienti di recedere dal contratto di viaggio e richiedere il rimborso. Il processo è alle battute iniziali e un eventuale successo dell'azione legale potrebbe segnare un precedente di rilievo.