Roccamorice, sciolto il consiglio
Dopo le dimissioni del sindaco il prefetto ha commissariato il Comune
ROCCAMORICE. Aveva presentato le dimissioni lo scorso 25 maggio ed ha avuto a disposizione 20 giorni per ripensarci. Ma Antonio Del Pizzo, sindaco eletto nel 2008 con una lista civica, le dimissioni le ha confermate. Da ieri perciò, con provvedimento del prefetto Vincenzo D'Antuono, l'amministrazione civica del paese è stata dichiarata decaduta e commissariata fino alla primavera 2013, quando si tornerà alle urne. L’incarico di commissario è stato affidato al vice prefetto Ida De Cesaris. Che non è nuova per Roccamorice: diresse l'amministrazione anche prima delle elezioni di Del Pizzo, quando l'ex sindaco Francesco Palumbo fu sfiduciato dalla sua maggioranza e dovette abbandonare.
Del Pizzo ha lasciato perché non aveva più i numeri per andare avanti. Nel 2008 il consiglio era composto da 8 esponenti di maggioranza e 4 di opposizione. Il primo ad abbandonare la maggioranza di Del Pizzo, all'indomani dall'insediamento, fu un giovane consigliere che lasciò la carica per motivi personali. Un secondo è uscito dal gruppo di maggioranza all’inizio dell’anno, senza passare all'opposizione ma restando autonomo. Nello scorso marzo è venuto a mancare dagli scranni della maggioranza un terzo consigliere perché rimasto coinvolto in un incidente stradale, le cui conseguenze non gli hanno più consentito di svolgere l’attività. Inoltre anche il vice sindaco, chiamato al ruolo fra i consiglieri non eletti ha rinunciato all'incarico.
Il sindaco non se l’è sentita più di continuare e si è dimesso. Lo schieramento di Del Pizzo era stato accusato di aver cambiato orientamento politico passando dal centrosinistra al centrodestra, anche se il sindaco ha sempre rimarcato il fatto di essere a capo di una lista civica con svariate tendenze politiche.
Del Pizzo è comunque soddisfatto del lavoro svolto nei quattro anni di amministrazione per «aver realizzato», spiega, «diverse opere pubbliche, migliorato il centro storico, utilizzati 900 mila euro sul tessuto urbano e ottenuti altri 300mila euro per lavori all'Eremo di Santo Spirito, la località storico turistica religiosa con la quale si identifica il paese».
(w.te.)
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