ostruzionismo in consiglio comunale a pescara

Scontro sulle unioni civili Anche la chiesa dice no

PESCARA. La delibera sulle unioni civili ancora una volta è stata bloccata in aula dall’ostruzionisimo del centrodestra. Ieri il consiglio comunale, andato avanti sino a tarda sera, ha fatto...

PESCARA. La delibera sulle unioni civili ancora una volta è stata bloccata in aula dall’ostruzionisimo del centrodestra. Ieri il consiglio comunale, andato avanti sino a tarda sera, ha fatto registrare un duro braccio di ferro tra i favorevoli, all’istituzione di un registro per l’iscrizione delle coppie di fatto e i contrari. Tra questi ultimi anche alcuni esponenti della maggioranza.

Intanto, il provvedimento continua a suscitare polemiche. Alcune associazioni culturali religiose, in una nota, hanno minacciato un esposto alla procura della Corte dei conti se l’amministrazione comunale non dovesse arrivare a una proposta sulle unioni civili corredata di specifici impegni di spesa. In pratica, sostengono che un Comune in deficit non possa istituire il registro delle unioni civili senza prima garantire la necessaria copertura finanziaria. Per questo le associazioni sono pronte a dare mandato ai loro legali. Il documento è firmato dall’associazione culturale Controcorrente, centro cristiano «Il buon samaritano», chiesa cristiana evangelica «Parola vivente», chiesa cristiana evangelica «Lieto messaggio», associazione Pro.cu.ore, Chiesa apostolica in Italia, Alleanza evangelica italiana. «Sarebbe doveroso», si legge nella nota, «che il sindaco e la giunta promuovano una sana riflessione del consiglio comunale per distinguere opportunamente le istituende unioni civili dall’istituto del matrimonio, per poi eventualmente arrivare a una proposta sulle unioni civili corredata di specifici impegni di spesa e delle susseguenti misure finanziarie nei capitoli di bilancio».

Sta di fatto che il centrodestra è riuscito a fermare di nuovo il provvedimento. «Provvedimento definito dai consiglieri di Forza Italia Vincenzo D’Incecco e di Pescara futura Carlo Masci «una buffonata». «Abbiamo dimostrato», ha spiegato D’Incecco, «che il registro delle unioni civili non comporta nessuna novità nella formazione dei diritti delle coppie di fatto, poiché è il Parlamento che deve legiferare in tal senso». «Questo registro, che non produrrà effetti», ha aggiunto, «rappresenta solo un totem per Sel e i suoi consiglieri comunali che vogliono fregiarsi di una finta conquista. Invece, prende in giro le tante coppie, quelle che pensano di poter usufruire di qualche beneficio».

Di tutt’altro parere il consigliere del Pd Piero Giampietro, tra i promotori della delibera sulle unioni civili.

«Le unioni civili», ha fatto presente, «non sono un’equiparazione al matrimonio. Sono uno strumento per assistere i propri cari senza ipocrisia. Non possiamo occultare la realtà».(a.ben.)

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