CORONAVIRUS / VERSO LA RIAPERTURA
Scuole, mancano in 4mila tra prof e amministrativi
Abruzzo, vanno reperiti entro 20 giorni, a rischio la ripresa delle lezioni
L’AQUILA. Servono quattromila docenti e Ata per far partire la scuola in Abruzzo. La corsa all’avvio dell’anno scolastico 2020-2021 è piena di ostacoli. Dopo lo slittamento delle lezioni al 24 settembre gli uffici scolastici e i dirigenti stanno lavorando sodo per fare in modo che tutti i posti siano occupati e la macchina funzioni alla perfezione.
I PRECARI. Sono state 1.165 le assunzioni a tempo indeterminato di docenti autorizzate dal ministero dell’Istruzione, di queste sono 631 sono state già fatte. Ne restano 534 che si sommano ai 339 del personale Ata (tempo indeterminato), ai 360 del personale Ata in deroga e ai 450 dell’emergenza coronavirus, poi ancora 2.228 docenti di sostegno e i 500 docenti per il covid. Un esercito di oltre 4mila persone che entro 20 giorni dovrà prendere servizio nelle scuole. «La situazione è molto complessa», ha spiegato il segretario generale Cisl scuola Abruzzo-Molise, Davide Desiati, «ci sono da fare oltre 4mila nomine a tempo determinato che serviranno per garantire la partenza dell'anno scolastico. Molti di questi verranno presi dalle graduatorie a esaurimento e da quelle di supplenza che sono arrivate nei giorni scorsi nei vari ambiti territoriali con una pioggia di reclami».
La situazione è tutt’altro che facile e c’è una vera e propria corsa contro il tempo per risolvere le varie problematiche insorte. «In Abruzzo si sta approfittando dei 10 giorni di slittamento dell’avvio dell’anno scolastico per poter riuscire a trovare tutti gli insegnanti necessari», ha continuato Desiati, «bisogna tener conto anche del fatto che stiamo immettendo nelle scuole personale con poca o nessuna esperienza e questo potrebbe essere un problema soprattutto per le scuole secondarie. Non va ignorato poi il problema degli insegnati di sostegno, purtroppo ce ne sono pochi e ne servono molti. Siamo in una situazione di emergenza continua».
PERSONALE ATA. La scuola non è formata solo da alunni e studenti, ma anche dal personale Ata che oggi più che mai è necessario per organizzare gli spazi alla luce delle normative per il contrasto al coronavirus e far partire le lezioni senza disagi per gli studenti. «Su 550 posti vacanti si faranno appena 211 assunzioni a tempo indeterminato», ha evidenziato il segretario generale Cisl scuola Abruzzo-Molise, «scelta assolutamente incomprensibile del ministero dell’Istruzione in quanto queste unità di personale sono assolutamente necessarie al sistema scolastico al di là dell’attuale emergenza. Alle 339 assunzioni a tempo indeterminato non fatte e quindi da coprire con precari, si aggiungono altri 360 posti in deroga già autorizzati dall’ufficio scolastico regionale Abruzzo».
I RICORSI. Sono già pronti alle battaglie legali centinaia di insegnanti precari per le graduatorie provinciali realizzate al fine di reclutare docenti per le supplenze. In Abruzzo sono state presentate oltre 54 mila candidature e il segretario regionale della Flc Cgil Abruzzo e Molise, Giuseppe La Fratta, alla luce delle moltissime lamentele pervenute ha chiesto di rivedere le graduatorie. «Gli ambiti territoriali di Chieti-Pescara e dell'Aquila», ha spiegato La Fratta, «hanno già detto che è possibile presentare reclamo presso le scuole dove sono state valutate le candidature, anche se in realtà l'ordinanza prevede che le graduatorie siano già considerate come definitive. Perciò chiediamo che vengano valutati i reclami e rifatte la graduatorie laddove risultano sbagliate. Siamo a disposizione a livello territoriale per il supporto relativo alla tutela dei lavoratori. A nostro avviso si dovrebbero delegare le stesse scuole alla correzione delle graduatorie, ma non sappiamo se lo faranno perché i provvedimenti pubblicati parlano di ricorsi al Tar salvo la possibilità di rettifica dell'amministrazione in autotutela, ma non ne abbiamo la certezza».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
I PRECARI. Sono state 1.165 le assunzioni a tempo indeterminato di docenti autorizzate dal ministero dell’Istruzione, di queste sono 631 sono state già fatte. Ne restano 534 che si sommano ai 339 del personale Ata (tempo indeterminato), ai 360 del personale Ata in deroga e ai 450 dell’emergenza coronavirus, poi ancora 2.228 docenti di sostegno e i 500 docenti per il covid. Un esercito di oltre 4mila persone che entro 20 giorni dovrà prendere servizio nelle scuole. «La situazione è molto complessa», ha spiegato il segretario generale Cisl scuola Abruzzo-Molise, Davide Desiati, «ci sono da fare oltre 4mila nomine a tempo determinato che serviranno per garantire la partenza dell'anno scolastico. Molti di questi verranno presi dalle graduatorie a esaurimento e da quelle di supplenza che sono arrivate nei giorni scorsi nei vari ambiti territoriali con una pioggia di reclami».
La situazione è tutt’altro che facile e c’è una vera e propria corsa contro il tempo per risolvere le varie problematiche insorte. «In Abruzzo si sta approfittando dei 10 giorni di slittamento dell’avvio dell’anno scolastico per poter riuscire a trovare tutti gli insegnanti necessari», ha continuato Desiati, «bisogna tener conto anche del fatto che stiamo immettendo nelle scuole personale con poca o nessuna esperienza e questo potrebbe essere un problema soprattutto per le scuole secondarie. Non va ignorato poi il problema degli insegnati di sostegno, purtroppo ce ne sono pochi e ne servono molti. Siamo in una situazione di emergenza continua».
PERSONALE ATA. La scuola non è formata solo da alunni e studenti, ma anche dal personale Ata che oggi più che mai è necessario per organizzare gli spazi alla luce delle normative per il contrasto al coronavirus e far partire le lezioni senza disagi per gli studenti. «Su 550 posti vacanti si faranno appena 211 assunzioni a tempo indeterminato», ha evidenziato il segretario generale Cisl scuola Abruzzo-Molise, «scelta assolutamente incomprensibile del ministero dell’Istruzione in quanto queste unità di personale sono assolutamente necessarie al sistema scolastico al di là dell’attuale emergenza. Alle 339 assunzioni a tempo indeterminato non fatte e quindi da coprire con precari, si aggiungono altri 360 posti in deroga già autorizzati dall’ufficio scolastico regionale Abruzzo».
I RICORSI. Sono già pronti alle battaglie legali centinaia di insegnanti precari per le graduatorie provinciali realizzate al fine di reclutare docenti per le supplenze. In Abruzzo sono state presentate oltre 54 mila candidature e il segretario regionale della Flc Cgil Abruzzo e Molise, Giuseppe La Fratta, alla luce delle moltissime lamentele pervenute ha chiesto di rivedere le graduatorie. «Gli ambiti territoriali di Chieti-Pescara e dell'Aquila», ha spiegato La Fratta, «hanno già detto che è possibile presentare reclamo presso le scuole dove sono state valutate le candidature, anche se in realtà l'ordinanza prevede che le graduatorie siano già considerate come definitive. Perciò chiediamo che vengano valutati i reclami e rifatte la graduatorie laddove risultano sbagliate. Siamo a disposizione a livello territoriale per il supporto relativo alla tutela dei lavoratori. A nostro avviso si dovrebbero delegare le stesse scuole alla correzione delle graduatorie, ma non sappiamo se lo faranno perché i provvedimenti pubblicati parlano di ricorsi al Tar salvo la possibilità di rettifica dell'amministrazione in autotutela, ma non ne abbiamo la certezza».
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