ABRUZZO
Senz’acqua anche a Ferragosto: serbatoi chiusi di notte fino al 16 agosto / GUARDA DOVE E QUANDO
Proseguono le interruzioni idriche notturne decise dall’Aca a Pescara e provincia. Concluso un primo intervento a Bussi. La presidente: «Sono disponibili 60 litri al secondo in più»
PESCARA . L’emergenza idrica prosegue e si amplia, tra i comuni della provincia di Pescara. Si annuncia un Ferragosto all’insegna della carenza d’acqua in 24 comuni della provincia, compresa Pescara, a cui si aggiungono Francavilla e San Giovanni Teatino, a causa delle chiusure notturne dei serbatoi e delle riduzioni d’acqua, anche queste notturne, decise dall’Azienda consortile acquedottistica per fronteggiare la mancanza alle sorgenti e già previste fino a domani.
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Come accaduto fino ad ora, sono migliaia i cittadini che devono fronteggiare il problema dei rubinetti a secco, anche la prossima settimana: fino al 16 agosto, i serbatoi sono chiusi alle 21, alle 22 o alle 23, a seconda delle zone, e fino alle 6 del mattino successivo.
Diffondendo il nuovo calendario degli interventi notturni su una serie di serbatoi, l’Aca annuncia due novità. Lo fa il presidente Giovanna Brandelli (nella foto sopra) che già nei giorni scorsi aveva parlato dei lavori in corso a Bussi sul Tirino (nel Sito di interesse nazionale) per aumentare la portata dell’acqua. «L’intervento per il raddoppio della portata sarà ultimato entro il 30 settembre, come previsto, ma nel frattempo abbiamo realizzato dei collegamenti provvisori (che non sono interrati come i primi e, quindi, richiedono tempi più brevi). La fine dell’intervento era prevista per il 12 agosto e invece siamo già arrivati a conclusione e stiamo pulendo la condotta per cui da lunedì abbiamo 60 litri in più al secondo che ci permetteranno di ridurre il gap di un terzo».
Per dirla con i numeri, oggi l’Aca eroga «circa 3.200 litri di acqua al secondo, ma ne mancano 200» per cui solo a fine settembre, terminati i lavori, la carenza si sentirà meno. Nel frattempo, domani si raggiungerà un primo step, aumentando la presa sul Tirino, ed è «un risultato importante». La seconda novità riguarda un percorso «cominciato due anni fa» e concluso, dinanzi al notaio, da Brandelli e dal commissario del consorzio di Bonifica Centro, Mario Battaglia. «Il vecchio potabilizzatore di Chieti passa al Consorzio di bonifica, che ha già ottenuto dalla Regione i fondi per la ristrutturazione (ma non aveva ancora la disponibilità dell’impianto). In questo modo, in futuro, il Consorzio potrà rimettere in funzione l’impianto e potrà attingere l’acqua dal fiume per trattarla e renderla utilizzabile per l’irrigazione. L’Aca, invece, ottiene i collettori consortili di Montesilvano e, con la nuova gestione, si potranno ottenere effetti benefici a livello ambientale, sulla costa della città», fa presente Brandelli.
Intanto, però, per i prossimi giorni il problema resta: il consorzio interrompe l’erogazione dell’acqua dalla diga di Penne per cui l’Aca deve fronteggiare una carenza idrica che si annuncia più grave delle scorse settimane. Con lo stop del Consorzio, chi è a monte può decidere, impropriamente, di utilizzare l’acqua potabile al posto di quella destinata all’irrigazione, che non c’è. Ma così si verifica «un extraconsumo» e ne pagano le conseguenze i cittadini che vivono a valle, che non ricevono acqua.
Chi si trova in difficoltà ed ha autoclave può rivolgersi l’Aca per far intervenire l’autobotte (con acqua potabile). Sul sito internet dell’azienda acquedottistica è possibile scaricare il modulo per la richiesta.
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