MONTESILVANO
Sottosegretario all'Istruzione in Abruzzo: rientro a scuola senza mascherina
Sasso, presente a un sopralluogo per il comprensivo Troiano Delfico, dice che al momento i dati epidemiologici rendono possile un ritorno in aula senza il dispositivo di protezione individuale
MONTESILVANO. "Dobbiamo stare attenti a quelli che sono gli indici e a quelli che sono i pareri degli esperti. Ad oggi potremmo tranquillamente rientrare a scuola senza mascherina. Due giorni fa sono state pubblicate finalmente in Gazzetta ufficiale le linee guida sugli impianti di aerazione. Purtroppo scontiamo l'incapacità politica di un ministro della Salute che le ha mandate con cinque mesi di ritardo. Se le avesse mandate a gennaio, forse oggi avremmo potuto dare la possibilità agli amministratori locali di lavorare".
Lo ha detto a Montesilvano (Pescara) il sottosegretario all'Istruzione, Rossano Sasso (Lega), a margine di un incontro istituzionale con il sindaco Ottavio De Martinis per un sopralluogo all'istituto comprensivo Troiano Delfico.
"Ora c'è un problema, quello delle coperture economiche - ha proseguito Sasso - Purtroppo nel Decreto Aiuti non ci sono le risorse che speravamo, per questo mi auguro che la prossima settimana, in un successivo Decreto, si possano stanziare ulteriori risorse dopo quelle di marzo con il Decreto Sostegni 1, grazie anche alla Lega, per 150 milioni di euro. È chiaro che dipende anche dalle comunità locali, per questo chiederò al presidente della Regione Abruzzo di fare in modo che si possano stanziare anche a livello locale".
Il sottosegretario ha insistito anche sul problema dei precari: "Sono sessant'anni che nella scuola mancano gli insegnanti. Il punto è che noi in Italia abbiamo 250mila insegnanti precari. Dobbiamo stabilizzarli perché così facendo li abbiamo in cattedra il primo settembre senza attendere ogni volta tempo. È chiaro che in questo senso noi abbiamo scontato la diversità di vedute in un governo di unità nazionale con il M5S e il Pd che hanno dichiarato guerra ai precari storici pretendendo di fare sempre concorsi anziché procedure di stabilizzazione".