PESCARA
Terme Caramanico, l'annuncio dopo il presidio: riaprono a luglio / VIDEO
Dalla protesta di dipendenti e commercianti sotto la Regione all'incontro con l'assessore Febbo mentre all'Aquila il consiglio regionale discuteva sull'utilizzo delle risorse. E alla fine il titolare della società si decide e dà la bella notizia. Botta e risposta con il consigliere (ed ex assessore) Paolucci
PESCARA. Prima la protesta con un presidio in strada, poi l'incontro con l'assessore regionale per poter conoscere quali strade può prendere il loro futuro, alla fine l'annuncio: le terme riaprono a luglio. E' stata la giornata più lunga dei lavoratori della Terme di Caramanico, azienda che per la prima volta nella sua storia (eccetto un periodo in guerra) è chiusa a causa di problemi economici trascinando nella desolazione l'intero paese. Il presidio è stato organizzato sotto la Regione in via Passolanciano e vi hanno aderito anche i commercianti di Caramanico.
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Nel frattempo una delegazione composta da sindaco, società delle Terme, rappresenati saindacali delle 183 maestranze è stata ricevuta dall'assessore alle Attività produttive, Mauro Febbo, per analizzare di nuovo a fondo la questione nella prospettiva di poter sboccare la situazione.
La Regione già da tempo avrebbe dovuto analizzare la proposta della minoranza Pd su un possibile piano di rientro della società termale. Qualche novità in questo senso era atteso dal consiglio regionale che si svolgeva contestualmente all'Aquila e nel corso del quale doveva essere discussa l'interpellanza a firma del consigliere Silvio Paolucci (centrosinistra), sull'utilizzo delle risorse (L.R. 15/2002) per le Terme di Caramanico.
Ed è stato durante la riunione che il titolare della società che gestisce l'impianto termale della Maiella, Franco Masci, ha comunicato all'assessore Febbo che a luglio riapriranno le Terme di Caramanico. "Va bene l'annuncio della riapertura ma essa deve avvenire entro il 15 luglio", ha detto Febbo al rappresentante della società. "Per noi - ha aggiunto - è importante che la stagione estiva non subisca altri ritardi perché questo incide sull'immagine turistica dell'Abruzzo e sul destino di centinaia di lavoratori". Proprio in avvio dell'incontro, è emersa la posizione della Regione. "Abbiamo ritenuto opportuno intervenire in questa vicenda - ha spiegato Febbo -perché vogliamo tutelare l'immagine dell'Abruzzo e l'interesse di centinaia di lavoratori coinvolti, ma è chiaro che qualunque confronto con il gestore deve partire da due condizioni necessarie: revocare la liquidazione volontaria richiesta e regolarizzare la posizione contributiva della società. Solo così gli uffici regionali potranno perfezionare la concessione in modo da rispettare tutti i dettami di legge. Da lì poi può partire un confronto con la società anche se è bene chiarire subito che l'ente pubblico non fa regalie di nessun genere". Richiesta a gran voce anche dai rappresentanti sindacali, la riunione ha dato il via libera alla istituzione di un tavolo permanente, già riconvocato per il 10 luglio, sullo stato della vertenza Terme, valutato e salutato positivamente da sindacati e lavoratori.
«La responsabilità di quanto accaduto è del Governo D'Alfonso, che non ha capito la gravità della situazione e ha cercato di inventare soluzioni non idonee»: ha poi detto l'assessore Febbo.
Immediata la replica, tramite il consigliere (ed ex assessore al bilancio) Silvio Paolucci: “Febbo continua a vagabondare con i suoi comunicati. Sulle terme di Caramanico non se la possono cavare dando la colpa al governo D’Alfonso perché noi abbiamo messo in campo numerose attività come l’accreditamento, senza dimenticare che c’era una concessione fatta dal Podestà risalente al 1943, così come abbiamo salvaguardato 3,2 milioni di euro di budget che oggi non vengono utilizzati; infine abbiamo garantito la stagione”. “Inoltre – aggiunge Paolucci - abbiamo fatto un atto di indirizzo affinché il governo regionale adotti un provvedimento che consenta di utilizzare le ulteriori risorse che noi abbiamo stanziato, consentendo di affrontare la stagione 2019. L'attuale giunta regionale ha a disposizione 1,6 milioni di euro ma non abbiamo ancora capito se e quando li utilizzeranno. La smettano di chiamare in causa la passata amministrazione – conclude Paolucci – perché dopo 4 mesi e mezzo è arrivato il momento di cominciare a governare questa regione”.