Luigi Savina e il prefetto Giancarlo Di Vincenzo alla presentazione del Premio Borsellino

PESCARA

Torna in città il Premio Borsellino: 10 giorni di dibattiti con le scuole

Evento per la legalità: da lunedì le prime iniziative all’istituto alberghiero, poi la cerimonia finale il 29 al teatro Flaiano. Dal procuratore Zuccaro al prefetto Grassi: sono 15 le personalità che ricevono il riconoscimento

PESCARA. Torna in presenza il premio nazionale Paolo Borsellino. Dopo la pausa forzata del 2020, la venticinquesima edizione del progetto dedicato alla legalità si rinnova a partire da lunedì (18 ottobre), con dieci giorni di dibattiti e incontri nelle scuole di tutto l'Abruzzo, fino a venerdì 29 ottobre con la premiazione finale al teatro Flaiano alle 10. Il tema di quest'anno, "Sentieri etici", e i premiati sono stati presentati ieri dal prefetto Giancarlo Di Vincenzo, da Luigi Savina, presidente del Premio Borsellino, da Gabriella Sperandio, presidente dell'associazione Falcone e Borsellino, dal sindaco di Pescara Carlo Masci, dal questore Luigi Liguori e dalla dirigente dell'Alberghiero Alessandra Di Pietro.
"Il senso del premio Borsellino, che ha il culmine nella giornata del 29 dove porteremo alcune persone che hanno dato nella loro carriera professionale testimonianza della legalità", ha detto Savina, "è di incontrare i giovani per trasmettere la legalità, secondo l'insegnamento che ci hanno lasciato Paolo Borsellino e Giovanni Falcone. Nonostante la pandemia siamo riusciti a mantenere questo dialogo via web".

"Quello che stiamo facendo ormai da anni è di dare il giusto riconoscimento a quelle personalità che quotidianamente si danno da fare per un mondo migliore", ha aggiunto Sperandio. "È stato un periodo complesso e delicato, ma anche l'anno scorso siamo andati avanti con il nostro impegno, quali eredi attivi del pensiero di Paolo Borsellino. Nella primavera 2020 è nato Officina della legalità, un progetto multimediale aperto a tutte le scuole d'Italia e a tutti coloro che vogliono promuovere la cultura della legalità".
"Pescara per 15 giorni all'anno diventa la capitale della legalità", ha evidenziato Masci. "Questo non è solo un premio, ma un debito di coscienza nei confronti di un eroe dello Stato. Le stragi di Capaci e di via D'Amelio hanno rappresentato uno spartiacque. C'era un prima in cui con la mafia si conviveva, e un dopo in cui ci ribelliamo a quel sistema".

Per l'edizione 2021 sono 15 le personalità premiate: Rosa De Fabritiis, delegata progetto Legalità istituto De Cecco di Pescara, per la scuola; per il sociale, Antonio La Scala, avvocato e presidente associazione Gens Nova; Marco Grassi, ispettore guardia di finanza, associazione Ultimi e Pinuccio Fazio, papà di Michele vittima innocente di mafia e fondatore dell'associazione culturale intitolata al piccolo; per il giornalismo Stefano Pallotta, presidente dell’Ordine giornalisti Abruzzo; Giovanni Bianconi, editorialista del Corriere della sera; e Mariagrazia Mazzola, inviata speciale del Tg1; per la cultura l'attore Roberto Lipari; e Giovanni Parapini, direttore Rai per il sociale. Premio alla carriera a don Maurizio Patriciello, parroco di Caivano; infine, premio Legalità a Francesco Oliva, vescovo diocesi Locri – Gerace; Raffaele Grassi, prefetto di Foggia; Gaetano Paci, procuratore aggiunto di Reggio Calabria; Carmelo Zuccaro, procuratore distrettuale di Catania; Teo Luzi, comandante generale dell'Arma dei carabinieri.

La premiazione viene presentata dal docente del liceo D'Ascanio di Montesilvano Graziano Fabrizi, insieme agli studenti. "In questa venticinquesima edizione", ha detto Fabrizi, "i ragazzi saranno molto protagonisti. Una quindicina di loro, infatti, saranno co-conduttori del premio insieme a me. Ancora una volta il premio si apre a un format molto più focalizzato sul loro linguaggio". Il primo appuntamento si svolge lunedì all'alberghiero De Cecco, con Angiolo Pellegrini generale dei carabinieri, collaboratore di Falcone e Borsellino; Anna Rita Mantini, procuratore di Pescara; e l'assessore regionale all'istruzione Pietro Quaresimale. "Falcone diceva che la mafia è di più di un semplice crimine, ma è uno status mentale, una logica", ha sottolineato la preside Di Pietro, "ed è contro quella logica che lanciamo una sfida con i nostri ragazzi".
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