Trisi, 300 mila euro di affitti mai pagati
Denuncia di Colangelo Comardi: il Considan non versa i canoni da 6 anni, ora il sindaco fermi il contratto. Domani il vertice
MONTESILVANO. Quasi 300 mila euro di affitti non pagati al Comune, appena tre dipendenti che costano 100 mila euro all’anno, un commissario liquidatore in carica dal 2007 e con uno stipendio di tremila euro al mese. Sono questi i numeri che legano il Considan – consorzio in perenne liquidazione ma ancora in piedi per la depurazione delle acque nere, formato dai Comuni di Montesilvano, Città Sant’Angelo e Silvi – al centro sportivo Trisi. A denunciare un’altra tegola dell’impianto di via San Gottardo è la consigliera di Sel Deborah Colangelo Comardi. I 7 campi scoperti di Trisi sono stati già riaperti mentre gli 8 al coperto sono ancora chiusi per la mancanza dei certificati di agibilità. E ora il Comune torna a pensare di chiudere una volta per tutte il Considan e di riprendere in mano la gestione di Trisi: domani alle 15 il sindaco Pd Attilio Di Mattia guiderà una riunione di maggioranza con al centro i nodi irrisolti del Considan e di Trisi.
Debiti. L’intervento di Colangelo Comardi arriva dopo l’audizione di Sandra D’Intino, commissario liquidatore del Considan, ente che gestisce il centro sportivo donato al Comune dal farmacista filantropo Francesco Trisi, giovedì scorso in commissione di Garanzia. A domanda di Colangelo Comardi, in commissione D’Intino ha confermato i debiti: «Si è creata una situazione debitoria», così recita il verbale della seduta, «proprio dopo la morte del dottor Trisi visto che, per disposizione testamentaria, avrebbe dovuto attivarsi al riguardo una fondazione all’uopo costituita e finanziata con le entrate provenienti dall’attività del centro sportivo». Ma la fondazione non è mai nata e il Considan ha deciso di non pagare: «Il Comune», continua il verbale, «non era assolutamente legittimato alla riscossione dei canoni d’affitto. Successivamente, l’ente ha rivendicato le somme pregresse e quelle future in qualità di proprietario della struttura». Il pagamento non è avvenuto ma, ha precisato D’Intino, «le relative poste sono state inserite nel bilancio che a breve sarà esaminato».
Riapertura in ritardo. Con i campi indoor ancora chiusi, gli affari di Trisi sono ridotti. Ma quando riapriranno i campi che garantiscono i ricavi? In commissione è spuntato un altro problema che riguarda la pulizia e ritarderà ancora la ripresa: D’Intino ha appena proceduto «alla risoluzione contrattuale con l’impresa di pulizia operante» e ora dovrà arrivarne un’altra.
Colangelo accusa. In questo scenario si colloca l’intervento di Colangelo Comardi: «Trovo sconcertante che non si riesca a chiudere e/o liquidare il Considan da oltre 7 anni e, nel frattempo, tre impiegati amministrativi sono sotto utilizzati con un costo di almeno 100 mila euro all’anno e una liquidatrice nominata dall’allora sindaco Pasquale Cordoma con uno stipendio netto mensile di tremila euro. Tutto questo», dice la consigliera, «con i debiti fuori bilancio che il Comune di Montesilvano ha dovuto riconoscere: 418 mila euro per il 2008, 184 mila per il 2009, 135 mila per il 2010 e 113 mila per il 2011». Per il 2012, poi, ci sarebbero altri 250 mila euro. «Inoltre il Considan, disattendendo il contratto di affitto registrato a Pescara il 23 aprile 2007 tra Trisi, in quanto usufruttuario, e il Comune di Montesilvano non ha corrisposto quanto dovuto per l’affitto della struttura sportiva accumulando altri debiti per 288 mila euro».
«Stop al contratto». «Tutto questo», dice Colangelo Comardi, «ci induce a chiedere al sindaco e a tutta l’amministrazione di rescindere il contratto di affitto di Trisi con il Considan per riappropriarsi della struttura che dovrà essere riaperta al pubblico con una gestione affidata a nuovi soggetti privati e toccherà a loro garantire investimenti per migliorare il complesso. Chiedo, inoltre, di porre termine alla liquidazione del Considan rescindendo, da subito, il contratto di consulenza professionale con il lauto stipendio percepito dalla liquidatrice sino a oggi». Comardi Colangelo continua: «Per il personale oggi assunto al Considan, si dovrà verificare la disponibilità alla ricollocazione in un ambito in cui, a fronte di uno stipendio, si renda produttivo il loro servizio».
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