Troppo smog, auto vietate nel regno degli iper
Sambuceto, corteo di protesta contro il divieto di circolare firmato da Caldarelli
SAN GIOVANNI TEATINO. Si sono mobilitate insieme, destra e sinistra, per protestare contro l’ordinanza firmata dal sindaco Verino Caldarelli che vieta alle auto non “Euro 4” di circolare sulla Tiburtina e su altre strade del centro di Sambuceto, tagliando le gambe a migliaia di persone, tra residenti e pendolari che percorrono quotidianamente la Tiburtina per raggiungere scuole e posti di lavoro. L’obiettivo del sindaco è di ridurre i livelli di polveri sottili, Pm 10, che avvelenano l’aria del paese con concentrazioni «paragonabili a grandi città». Ma contro il provvedimento anti-smog ieri sono scesi in strada esponenti di centrodestra e centrosinistra, associazioni e cittadini che chiedono la revoca del divieto di circolazione e, come alternativa, propongono l’apertura del sottopasso ferroviario, all’altezza dell’Auchan, e il raddoppio delle corse dei bus.
Il sit-in lungo la Tiburtina ha preso il via alle 18 con la comparsa di striscioni e bandiere di An, Verdi e Rifondazione che verso le 20,30 hanno finito di sventolare sotto al Comune. Teatro della manifestazione, la nuova rotatoria tra l’Auchan e l’aeroporto, a pochi passi dal sottopasso ferroviario in costruzione, davanti al cantiere di nuovi palazzi. «Pensano solo a far costruire i palazzi, senza impegnarsi per opere pubbliche e infrastrutture», grida al megafono il consigliere dell’Unione, Alessandro Feragalli, «dobbiamo ribellarci per salvaguardare la vivibilità del nostro paese. Non deve passare la logica che con un divieto, che penalizza solo i cittadini, si possano risolvere problemi di questa portata». I militanti e simpatizzanti di An, come il consigliere comunale Giorgio Di Clemente, hanno esposto sullo spartitraffico del rondò un cartello con l’invito al sindaco di bruciare l’ordinanza, così come Caldarelli fece quando diede fuoco al progetto della strada progettata dall’università D’Annunzio.
Agli automobilisti sono stati consegnati volantini con l’elenco delle proposte alternative all’ordinanza anti-smog. «Manca un piano traffico», rimarcavano i manifestanti, «si potrebbe aderire alla campagna per finanziare gli impianti a gas sulle auto. Come non considerare poi i problemi provocati dall’aeroporto, con l’enorme scarico di inquinanti, e che il passaggio a livello di Fontanelle è ancora chiuso?». «Per capire cosa è diventata Sambuceto», lamentava un pensionato, «basta dire che da casa mia, sulla Bonifica, per raggiungere Chieti devo andare a Pescara, perché non ci sono strade».
Il sit-in lungo la Tiburtina ha preso il via alle 18 con la comparsa di striscioni e bandiere di An, Verdi e Rifondazione che verso le 20,30 hanno finito di sventolare sotto al Comune. Teatro della manifestazione, la nuova rotatoria tra l’Auchan e l’aeroporto, a pochi passi dal sottopasso ferroviario in costruzione, davanti al cantiere di nuovi palazzi. «Pensano solo a far costruire i palazzi, senza impegnarsi per opere pubbliche e infrastrutture», grida al megafono il consigliere dell’Unione, Alessandro Feragalli, «dobbiamo ribellarci per salvaguardare la vivibilità del nostro paese. Non deve passare la logica che con un divieto, che penalizza solo i cittadini, si possano risolvere problemi di questa portata». I militanti e simpatizzanti di An, come il consigliere comunale Giorgio Di Clemente, hanno esposto sullo spartitraffico del rondò un cartello con l’invito al sindaco di bruciare l’ordinanza, così come Caldarelli fece quando diede fuoco al progetto della strada progettata dall’università D’Annunzio.
Agli automobilisti sono stati consegnati volantini con l’elenco delle proposte alternative all’ordinanza anti-smog. «Manca un piano traffico», rimarcavano i manifestanti, «si potrebbe aderire alla campagna per finanziare gli impianti a gas sulle auto. Come non considerare poi i problemi provocati dall’aeroporto, con l’enorme scarico di inquinanti, e che il passaggio a livello di Fontanelle è ancora chiuso?». «Per capire cosa è diventata Sambuceto», lamentava un pensionato, «basta dire che da casa mia, sulla Bonifica, per raggiungere Chieti devo andare a Pescara, perché non ci sono strade».