PESCARA. Come tradizione, l'arcivescovo della diocesi di Pescara-Penne, monsignor Tommaso Valentinetti, ha officiato la messa di Capodanno nella parrocchia della Regina della Pace, in via Raffaello. Il 1° gennaio, infatti, è la Giornata Mondiale della Pace, giunta nel 2025 alla sua 58esima edizione. Quale miglior location, dunque, se non quella della Regina della Pace per celebrare una ricorrenza così importante.

Fu Papa Paolo VI, nel dicembre 1967, a indire questa giornata, onorata poi per la prima volta il 1° gennaio 1968 mentre il mondo sperimentava la tragedia della guerra del Vietnam. Durante la sua omelia, Valentinetti ha evidenziato che sarebbe possibile sconfiggere la fame se i soldi che si usano per comprare gli armamenti venissero devoluti a coloro che muoiono di fame sulla terra.

E poi tutti nel nostro piccolo dovremmo operare concretamente per la pace, a cominciare dalla famiglia e dalla società in cui viviamo, perdonando e dialogando. Inoltre c'è il problema della fede: già quando l'altro giorno si è aperta la porta santa a San Cetteo, Valentinetti ha sostenuto che la chiesa dovrebbe diventare un "nuovo utero" in grado di generare persone che si dedichino alla vocazione, alla solidarietà e alla collaborazione. E invece le vocazioni stanno scarseggiando sempre più.

Anche nell'amministrazione dei sacramenti il vescovo nota che c'è una penuria di persone che prendono l'eucaristia: la gente non va tanto a messa, non c'è frequentazione, e quindi sarebbe necessaria una rigenerazione in questo senso. L'auspicio per il nuovo anno, pertanto, è che si determini un mondo di pace ma anche di maggiori opportunità per tutti, all'insegna della parità e della fratellanza.

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