Via Lucania, disabile prigioniera in casa
Marciapiedi distrutti dagli alberi lungo la traversa della riviera, i residenti: troppi pericoli per i pedoni e i ciclisti
MONTESILVANO. «Sono prigioniera di un marciapiede». A lanciare il disperato appello è Rosa Bencivenga, una donna gravemente malata e costretta su una sedia a rotelle, proprietaria di una appartamento in via Lucania a Montesilvano dove trascorre, con la propria famiglia, i periodi di vacanza. A creare disagio alla turista è la condizione in cui versano i marciapiedi della strada, una traversa del lungomare, completamente distrutti dalle radici degli alberi. Asfalto spaccato e betonelle saltate: questa la cartolina delle vacanze da via Lucania.
«Questo marciapiede è impraticabile anche per le persone che non hanno difficoltà di movimento», spiega Raffaele Ragozzino, marito della donna, «figuriamoci per mia moglie che è costretta su una sedia a rotelle. La colpa è delle radici che impediscono alle ruote della carrozzina di scorrere normalmente, tanto che qualche tempo fa lei è caduta con la faccia a terra perché la ruota si è bloccata su un rialzo dell’asfalto e lei non ha avuto la forza di reggersi».
Una condizione di disagio che si protrae ormai da anni: «Il nostro amministratore ha fatto un esposto al precedente sindaco, Pasquale Cordoma, senza esito», spiega Ragozzino, «e nel luglio dello scorso anno mio figlio si è recato più volte in Comune ma non avendo mai trovato l’assessore di riferimento si è rivolto ai vigili urbani che hanno fatto anche un sopralluogo, ma ad oggi nulla si è mosso. Non sappiamo più come fare perché mia moglie non può scendere, ma se non si abbattono questi alberi il problema non si risolve».
Una situazione che crea disagi anche a chi percorre la strada con il passeggino, a piedi o in bicicletta, spiegano i residenti, tanto che molte persone sono cadute, a volte rovinosamente, riportando contusioni o addirittura fratture. E proprio mentre i coniugi Ragozzino raccontano la loro situazione, una donna in bicicletta cade rimanendo impigliata con una ruota tra le radici.
La soluzione potrebbe essere quella di rimuovere totalmente gli alberi, dal momento che sistemare solo l’asfalto potrebbe far ripresentare il problema dopo qualche tempo. Qualunque intervento, purché sia risolutivo, chiede la famiglia. «A me interessa solo camminare come una persona normale», aggiunge la disabile, «non voglio essere chiusa in una gabbia perché non mi è consentito nemmeno di andare con la carrozzella. Noi ammalati», dichiara con amarezza, «subiamo due traumi sia quello della malattia sia quello di non essere né aiutati né confortati, ma siamo abbandonati a noi stessi».
La famiglia Ragozzino spera che la nuova amministrazione comunale, guidata dal sindaco Attilio Di Mattia, possa farsi carico del problema, trovando finalmente una soluzione. «Abbiamo saputo che c’è un nuovo assessore al ramo (Anthony Aliano,ndc) che sta dimostrando molta sensibilità nei confronti di noi disabili», conclude la donna, «e che c’è un responsabile del settore in Comune che vive personalmente il disagio della disabilità (Claudio Ferrante, ndc), per questo ci auguriamo di poter tornare il prossimo anno a Montesilvano, malattia permettendo, e di non trovare più queste dolorose barriere».
Antonella Luccitti
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