PESCARA

Viaggio studio con l'incubo dei contagi: 31 studenti in fuga da Malta

Un positivo rimasto in quarantena, il resto del gruppo rientrato con una settimana di anticipo. E all'aeroporto d'Abruzzo tamponi obbligatori anche per chi arriva da Regno Unito e Spagna

PESCARA. Un solo positivo, rimasto in quarantena a Malta, e tutti a casa di gran carriera. È finita ieri con un fuggi fuggi generale la vacanza studio dei 31 ragazzi pescaresi tra i 14 e i 18 anni arrivati a Malta domenica scorsa. Un soggiorno che sarebbe dovuto terminare domenica prossima, 18 luglio, ma che negli ultimi giorni è stato funestato dal moltiplicarsi di casi positivi al Covid, e di relative quarantene (circa 120) tra gli studenti presenti sull’isola.

Notizie che hanno iniziato a diffondersi sempre più insistenti da venerdì scorso creando panico e apprensione tra le famiglie dei ragazzi pescaresi ospiti di una struttura alberghiera diversa da quella dei coetanei contagiati, ma che comunque frequentavano la stessa scuola di inglese e, in qualche caso, anche la stessa classe. Di qui i timori di famiglie e accompagnatori, sopiti però dall’esito negativo dei tamponi eseguiti sugli studenti pescaresi sin da venerdì. Una circostanza che inizialmente aveva indotto l’organizzazione, anche sotto la spinta dei ragazzi, in piena salute e con la voglia di continuare la vacanza, a completare comunque il soggiorno. E con la garanzia, per la sicurezza dei ragazzi e la tranquillità delle famiglie, che da domani le lezioni si sarebbero svolte in didattica a distanza, come stabilito dalla stessa scuola di lingua, proprio per evitare la commistione tra i vari gruppi di studenti, ed eventuali rischi di contagio. E con la garanzia che invece sarebbero proseguite le attività e le escursioni all’aperto.

Invece la situazione è andata via via peggiorando. Da tre contagi di altrettanti studenti italiani partiti con un altro tour operator, si è saliti a 17, tutti residenti in un altro albergo rispetto a quello dei pescaresi e lì bloccati in quarantena. Numeri che hanno fatto alzare la tensione delle famiglie, alcune delle quali già da sabato erano andate direttamente a recuperare il proprio figlio in aereo o avevano cercato in tutti i modi di trovargli un volo. Poi, nella tarda mattinata di ieri, l’epilogo, dopo la notizia di un ragazzo pescarese risultato positivo. Lo spettro della quarantena nel caso di ulteriori contagi, e di una vacanza che si sarebbe potuta trasformare in una prigione per tutti, ha portato l’organizzazione, in continuo contatto con le famiglie, con l’Ambasciata e il Ministero, alla decisione di ripartire. Di qui la corsa delle famiglie a prenotare i primi voli disponibili e l’obiettivo raggiunto dopo ore febbrili di una domenica da incubo: i ragazzi, la gran parte, sono atterrati a Fiumicino ieri sera, volo delle 20,50. Se quarantena sarà, almeno sarà a casa. 

TAMPONI IN AEROPORTO. Intanto il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, ha firmato un'ordinanza immediatamente esecutiva che prevede l'obbligo di sottoposti a tampone molecolare per tutti i viaggiatori che atterrano all’aeroporto internazionale d’Abruzzo provenienti da Malta, Spagna e Regno Unito. Non è escluso che il provvedimento possa essere esteso, in caso di necessità, anche ai passeggeri provenienti da altri Paesi. “Le Asl di Pescara e di Lanciano-Vasto-Chieti attiveranno tutte le misure organizzative per assicurare l’attuazione di quanto previsto nell’ordinanza”, fa sapere l’assessore regionale alla Salute, Nicoletta Verì - in accordo con il referente regionale per le maxi emergenze sanitarie, Alberto Albani – spiega l’assessore – abbiamo ritenuto indispensabile procedere al monitoraggio di tutti coloro che faranno ingresso in Abruzzo e in arrivo da Paesi dove è più alta l’incidenza di contagi riconducibili alla variante Delta. Lo screening ci permetterà di attivare tempestivamente eventuali azioni di contenimento e di sicurezza sanitaria, limitando così la diffusione del virus sul nostro territorio". Chi sarà sottoposto a tampone in aeroporto dovrà rimanere in isolamento fiduciario fino al risultato del test, salvo ulteriori misure restrittive già previste dalla normativa nazionale vigente in materia di ingresso in Italia da Paesi esteri (come, ad esempio, la quarantena per chi rientra dal Regno Unito).

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