Andrea Camplone sulla panchina del Pescara
E’ più di un’ipotesi, decisivo il ritorno in tempi brevi del presidente Pincione
PESCARA. Il Pescara è in attesa che il presidente, Max Pincione, torni dagli Stati Uniti d’America con i soldi. Nel capoluogo adriatico sono all’opera in modo piuttosto affannato, per le note vicissitudini societarie, i due diesse: Andrea Iaconi e Marco Bignone. Il loro è un compito a dir poco arduo. L’obiettivo di dar vita a un gruppo capace di non sfigurare nel campionato di C1 è tutt’altro che agevole. Alla base, ovviamente, ci sono le difficoltà economiche che dissuadono tecnici e giocatori dall’intavolare trattative con un club dal futuro ancora tutto da decifrare. Nelle ultime ore anche il fedelissimo Cetteo Di Mascio ha chiesto qualche minima garanzia sul progetto del Pescara prima squadra. Un silenzio preoccupante quello percepito dal tecnico pluridecorato della Primavera biancazzurra, dopo i tanti proclami da parte della dirigenza pescarese. Fino a questo momento il suo appello è caduto nel vuoto. L’imbarazzo degli operatori di mercato nei confronti del sodalizio di Via Mazzarino, però, è forte. Una situazione che, col passare dei giorni, diventa sempre più allarmante. L’unica dote che i direttori sportivi biancazzurri alle dipendenze di Max Pincione non hanno perso è certamente la fantasia.
Con l’incertezza sul nome di Cetteo Di Mascio quale allenatore della prossima stagione di serie C1, una scelta dettata per lo più dalla volontà di evitargli una cocente bocciatura per la prima volta sulla panchina di una formazione maggiore, Iaconi e Bignone, però, hanno tirato fuori dal cilindro una sorpresa davvero prodigiosa. L’altro ieri, infatti, i due esperti di mercato hanno avvicinato Andrea Camplone, un pescarese doc con un passato grande così da giocatore biancazzurro e con un curriculum da allenatore promettente, come si evince dal lungo elenco di società interessate a contrattualizzarlo. Insomma un colpo a sorpresa che ha lasciato di sasso lo stesso tecnico che lo scorso anno è stato alla guida del Lanciano. Per quanto siano incerte le sorti del sodalizio di Via Mazzarino il richiamo della squadra del cuore sembra sia stato irresistibile. Si è trattato, è vero, solo di un primo tentativo ma l’emozione è stata talmente forte che appare quasi scontato un altro incontro chiarificatore. Certo, molto dipende dalla disponibilità economica che il presidente Max Pincione riuscirà a dare al club adriatico, ma pur di guidare la formazione della sua città Andrea Camplone, c’è da giurarlo, farebbe ogni sacrificio. Intanto è stato messo in preallarme anche un altro ex come Gianluca Colonnello che potrebbe rientrare nei piani tecnici dell’allenatore pescarese.
Un progetto che vedrebbe la valorizzazione del grande vivaio del Pescara con l’innesto di elementi di esperienze e di qualità che hanno a cuore le sorti del sodalizio di Via Mazzarino. Un’idea fascinosa da accarezzare e in grado, per il momento, di far fronte all’esangue patrimonio societario. Una soluzione che sotto l’aspetto del risultato sportivo sarebbe, comunque, tutto da verificare. Intanto, l’ex centrocampista biancazzurro Daniele Cinelli si è accordato con il Benevento (serie C2, girone C) dell’ex tecnico del Pescara, Gianni Simonelli. Quello che stupisce, però, è la situazione complessiva in cui versa il Pescara calcio: senza crediti né debiti, in perfetta parità di bilancio, in regola con l’iscrizione ma impossibilitato a operare per allestire una squadra per affrontare con qualche ambizione (in forza del blasone) il campionato di serie C1 perché in cassa non c’è un becco di un quattrino per rifare la squadra. Il ritorno del presidente Max Pincione diventa a questo punto fondamentale. O no?
Con l’incertezza sul nome di Cetteo Di Mascio quale allenatore della prossima stagione di serie C1, una scelta dettata per lo più dalla volontà di evitargli una cocente bocciatura per la prima volta sulla panchina di una formazione maggiore, Iaconi e Bignone, però, hanno tirato fuori dal cilindro una sorpresa davvero prodigiosa. L’altro ieri, infatti, i due esperti di mercato hanno avvicinato Andrea Camplone, un pescarese doc con un passato grande così da giocatore biancazzurro e con un curriculum da allenatore promettente, come si evince dal lungo elenco di società interessate a contrattualizzarlo. Insomma un colpo a sorpresa che ha lasciato di sasso lo stesso tecnico che lo scorso anno è stato alla guida del Lanciano. Per quanto siano incerte le sorti del sodalizio di Via Mazzarino il richiamo della squadra del cuore sembra sia stato irresistibile. Si è trattato, è vero, solo di un primo tentativo ma l’emozione è stata talmente forte che appare quasi scontato un altro incontro chiarificatore. Certo, molto dipende dalla disponibilità economica che il presidente Max Pincione riuscirà a dare al club adriatico, ma pur di guidare la formazione della sua città Andrea Camplone, c’è da giurarlo, farebbe ogni sacrificio. Intanto è stato messo in preallarme anche un altro ex come Gianluca Colonnello che potrebbe rientrare nei piani tecnici dell’allenatore pescarese.
Un progetto che vedrebbe la valorizzazione del grande vivaio del Pescara con l’innesto di elementi di esperienze e di qualità che hanno a cuore le sorti del sodalizio di Via Mazzarino. Un’idea fascinosa da accarezzare e in grado, per il momento, di far fronte all’esangue patrimonio societario. Una soluzione che sotto l’aspetto del risultato sportivo sarebbe, comunque, tutto da verificare. Intanto, l’ex centrocampista biancazzurro Daniele Cinelli si è accordato con il Benevento (serie C2, girone C) dell’ex tecnico del Pescara, Gianni Simonelli. Quello che stupisce, però, è la situazione complessiva in cui versa il Pescara calcio: senza crediti né debiti, in perfetta parità di bilancio, in regola con l’iscrizione ma impossibilitato a operare per allestire una squadra per affrontare con qualche ambizione (in forza del blasone) il campionato di serie C1 perché in cassa non c’è un becco di un quattrino per rifare la squadra. Il ritorno del presidente Max Pincione diventa a questo punto fondamentale. O no?