Calcio

Baldini abbandona l'intervista con Giancarli, scoppia il caso

2 Marzo 2025

L’insofferenza del tecnico non piace a Ussi e Sga: “Pesante e irrispettosa reazione”. E il presidente dell'Odg Pallotta aggiunge: "Atteggiamento fuori luogo. Si rischia di trasformare le conferenza stampa in monologhi"

PESCARA. Scoppia il caso dopo che l’allenatore del Pescara, Silvio Baldini, ha abbandonato in diretta un'intervista con il giornalista di Rete8 Enrico Giancarli, infastidito da una sua domanda al termine della gara contro la Spal. Giancarli, che è anche collaboratore del Centro, ha immediatamente incassato la solidarietà del collega Massimo Profeta, che stava conducendo da studio, e degli ospiti presenti in trasmissione. Ma il giorno dopo la questione non si è affatto chiusa, con le reazioni dei vari organismi giornalistici.

"Non spetta al signor Baldini decidere quali sono le domande da porre al termine di un evento sportivo. Facoltà del tecnico rispondere o meno, ma sempre nel rispetto dei ruoli e delle persone. Per queste ragioni Sga e Ussi censurano come inaccettabile l'atteggiamento dell'allenatore del Pescara nei confronti di un giornalista al termine dell'incontro Pescara-Spal ed esprimono piena solidarietà al collega oggetto della pesante e irrispettosa reazione", si legge in una nota congiunta del Sindacato Giornalisti Abruzzesi e dell'Ussi, Unione stampa sportiva italiana. 

Baldini ha risposto in maniera brusca a un quesito postogli da Giancarli su un colloquio avuto con il presidente Daniele Sebastiani. Subito dopo il tecnico ha lasciato la postazione per recarsi in sala stampa, dove ha raccontato quanto accaduto. "L'episodio - prosegue la nota di Ussi e Sga - è reso ancor più grave dal modo in cui il fatto è stato riferito in conferenza stampa, suscitando persino qualche inopportuno sarcastico consenso. È auspicio del sindacato e del gruppo giornalisti sportivi che il tecnico sappia assumersi piena responsabilità dell'atteggiamento assunto e contribuire così al ripristino dei corretti rapporti con gli operatori dell'informazione".

Sulla questione si fa sentire anche l'Ordine dei Giornalisti d'Abruzzo: "Ci sono domande che possono risultare scomode, ma questo è il lavoro del giornalista, così come per un allenatore di calcio è rispondere senza scivolare nervosamente in cadute di stile. Sottolineare come inopportuna una domanda di un giornalista, citandolo in conferenza stampa, con nome e cognome, in assenza del collega, sicuramente è un atteggiamento fuori luogo", afferma il presidente Stefano Pallotta. "Se ogni volta che viene sollevato un tema delicato lo si liquida come domanda inopportuna, con relativi frizzi e lazzi - conclude Pallotta - si corre il rischio di trasformare le conferenze stampa in monologhi, se non addirittura in avanspettacolo".

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