Qui Empoli

Basso profilo e lavoro, così Vivarini vuole riportare l'Empoli in serie A

L'allenatore di Ari: «Bisogna eliminare la mentalità da perdenti. Ci vogliono entusiasmo, esuberanza e tanta ambizione»

La grande occasione. Vincenzo Vivarini, 50 anni, da Ari, quest’anno parte con obiettivi ambiziosi alla guida dell’Empoli. Dopo l’esperienza con il Latina nella passata stagione, l’ex tecnico di Pescara, Chieti e Teramo è pronto per il grande salto. L’Empoli è una squadra dalle grandi potenzialità e la società punta all’immediato ritorno in serie A. Vivarini può essere considerato l’antidivo del mondo del calcio. Un antipersonaggio. Uno che bada al sodo e che ama lavorare sul campo più che vendere la propria immagine all’esterno. Alle televisioni o ai giornali. Molto vicino alle idee di Maurizio Sarri.
Vivarini, con quali ambizioni riparte il suo Empoli?
«Abbiamo ristrutturato gran parte della rosa e ci sono ancora dei margini per quanto riguarda il mercato. Ci sono dei giocatori in uscita e, forse, qualcuno che potrebbe arrivare. Abbiamo preso giocatori importanti come Caputo, Donnarumma e Romagnoli. La società vuole fare bene ed io sono pronto. Mi piacerebbe riportare questa squadra in serie A, ma ci vuole molto sacrificio. Io arrivo dal basso, ho fatto la gavetta e so bene che per vincere bisogna lavorare duramente».
Dopo una retrocessione come si fa a motivare uno spogliatoio?
«Bisogna eliminare la mentalità da perdenti. Ci vogliono entusiasmo, esuberanza e tanta ambizione. Sono convinto che solo così si possono eliminare le scorie della retrocessione».
Le sue favorite alla vittoria del campionato di serie B?
«Il Frosinone in primis. Ha una squadra rodata e giocatori forti per la categoria. Poi Palermo e Bari. I pugliesi hanno allestito una rosa molto interessante e possono recitare un ruolo da protagonista».
E il suo ex Pescara?
«Sul Pescara faccio un discorso a parte. I biancazzurri si collocano tra le big del campionato candidate alla vittoria finale».
Lei è un seguace di Zeman?
«Tutti hanno preso qualcosa dal calcio del boemo. Io, per esempio, ho conservato tutti i dvd della stagione 2011-2012, quella della promozione del Delfino. Ho studiato tutti i movimenti tattici di quel Pescara».
Dopo Spal e Benevento nella passata stagione, quale sarà la sorpresa del torneo?
«Il Venezia mi intriga tanto, ma occhio anche al Cittadella»
Un giocatore che le piace particolarmente?
«Simone Ganz del Pescara (ride, ndr). Volevo portarlo ad Empoli a tutti costi, ma non ci sono riuscito. E’ molto forte e il Delfino ha fatto un grande acquisto».
Il giocatore rivelazione del campionato chi sarà ?
«Dico Bandinelli del Perugia, un ragazzo molto interessante».
Lei, Andrea Camplone, Roberto D’Aversa e Fabio Grosso. Quattro allenatori abruzzesi in serie B: un vero record.
«Sono molto felice. Faccio un grande in bocca al lupo a tutti».
Tra questi chi teme di più?
«Andrea Camplone che a Cesena farà molto bene. Abbiamo giocato assieme, è un bravo allenatore e, soprattutto, una vecchia volpe».
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