CHIEVO-PESCARA (ORE 15)
Breda invoca la svolta: voglio maggiore intensità
Il tecnico passa alla difesa a quattro e schiera Rigoni subito in campo
PESCARA. Al Bentegodi per fare punti e non vanificare gli sforzi degli ultimi due mesi. Lo scorso 28 novembre la sconfitta casalinga con il Pordenone ha spinto il Pescara in ultima posizione decretando l’esonero di Massimo Oddo. Al suo posto è arrivato Roberto Breda che ha subito iniziato la risalita, ma le due gare perse contro Cremonese e Salernitana hanno spedito di nuovo i biancazzurri in fondo alla classifica. Ecco perché, oggi contro il Chievo, bisogna evitare un altro ko che avrebbe effetti devastanti. A rendere ancora più agitata la vigilia ci ha pensato il Covid che ha colpito il gruppo con la positività di un calciatore riscontrata nei controlli due giorni fa. E ieri i nuovi test hanno evidenziato un altro contagio. Stavolta, pare che si tratti di un membro dello staff e non di un giocatore. Stamani sono previsti nuovi tamponi, la speranza è che non ci siano altre brutte sorprese. «Purtroppo viviamo un periodo particolare e a tutti può capitare di avere qualche giocatore con il virus», le parole di Roberto Breda, «per fortuna abbiamo una rosa abbastanza numerosa e questo può aiutarci».
Il tecnico trevigiano guarda oltre l’imprevisto e pretende un cambio di rotta. In passato le sue squadre si sono spesso distinte per aggressività, ordine tattico e cattiveria agonistica, tutte doti che sono mancate nelle ultime due prestazioni. «Serve una svolta», commenta l’allenatore in vista del primo match del girone di ritorno, «bisogna dare una sterzata al campionato. Se con la Cremonese avevamo l’attenuante delle numerose assenze che ci hanno costretto a schierare alcuni giocatori fuori ruolo, a Salerno la nostra prova è stata totalmente insufficiente. La squadra è scesa in campo senza grinta. Fino a due settimane fa sembrava tutto perfetto, ma in B di scontato non c’è nulla. La svolta dipende solo da noi, ai ragazzi chiedo di giocare con la giusta intensità, sia fisica sia mentale, altrimenti diventa dura». Di fronte un avversario che gode di ottima salute, testimoniata dalla lunga striscia di risultati positivi, ben dieci (4 vittorie e 6 pareggi). «Il Chievo è forte e ha un’identità ben definita, ma si parte sempre dallo 0-0».
Modulo e scelte. Breda cambia sistema di gioco passando dal 5-3-2 al 4-3-2-1 (o 4-3-1-2). «Abbiamo provato cose diverse anche grazie all’arrivo di alcuni calciatori. Mi aspetto progressi nella fase offensiva, con i nuovi innesti possiamo sfruttare soluzioni alternative. È vero che ultimamente abbiamo creato poche occasioni da gol, ma è altrettanto vero che la squadra non ha subìto molto. Dobbiamo essere bravi a innescare gli attaccanti e i centrocampisti devono avvicinarsi di più alla porta avversaria». In difesa, a destra Balzano dovrebbe essere preferito a Bellanova, sulla corsia opposta torna titolare Masciangelo al posto di Nzita, in mezzo spazio a Sorensen e Bocchetti. A centrocampo debutta il nuovo acquisto Rigoni, grande ex della sfida (dal 2015 al 2019 in gialloblù), accanto a Valdifiori e a uno tra Busellato e Omeonga. «Rigoni può darci una mano, non so quanti minuti abbia nelle gambe, ma di sicuro è un calciatore affidabile che ha portato tanto entusiasmo», dice Breda che lo ha avuto alle sue dipendenze a Vicenza nel 2012-13. In attacco, qualora l’allenatore utilizzasse il 4-3-2-1, Maistro e Machìn alle spalle di Ceter che potrebbe giocare dal primo minuto (Odgaard l’alternativa). Il colombiano ha smaltito l’infortunio alla caviglia, però in settimana non ha mai lavorato insieme ai compagni. «Le partite migliori le ha fatte quando non si è allenato», scherza Breda che se optasse per il 4-3-1-2 piazzerebbe Machìn a supporto di Ceter e Odgaard. Non convocato Asencio che non è al top della condizione dopo il lungo stop e potrebbe essere ceduto in extremis proprio al Chievo. A casa anche Scognamiglio (squalificato), Galano (infortunato) Fernandes (scelta tecnica) e Memushaj.
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