Cremona, è morto a 71 anni Emiliano Mondonico
L'allenatore simbolo dell'Atalanta lottava da sette anni contro il cancro. Amatissimo, ribelle e mai banale: da giocatore, per non perdere il concerto dei Rolling Stones al Palalido di Milano, si fece anche espellere
RIVOLTA D'ADDA (Cremona). E' morto all'età di 71 anni Emiliano Mondonico, che da allenatore ha ottenuto cinque promozioni in serie A con Cremonese (1983-1984), Atalanta (1987-1988 e 1994-1995), Torino (1998-1999), e Fiorentina (2003-2004). Proprio sotto la sua guida l’Atalanta visse la più bella esperienza in Europa, la Coppa delle Coppe 1987/88: i nerazzurri si spinsero fino alle semifinali contro il Malines. Mondonico lottava col cancro da sette anni, lottava con rabbia come quando era in panchina. Aveva compiuto 71 anni lo scorso 9 marzo, festeggiato dalla sua famiglia, e poco dopo era dovuto tornare in ospedale. Emiliano Mondonico era così, un’icona nazional-popolare del calcio. Generoso, ribelle, spiazzante, mai banale. Quello che, da giocatore, si faceva squalificare apposta per non perdere il concerto dei Rolling Stones al Palalido di Milano. Ma che amava anche i Beatles, tanto da aver sperato fino all’ultimo di seguire a Liverpool l’amata Atalanta che lo scorso dicembre ha umiliato l’Everton. Quello che nella sera della finale Uefa del Torino ad Amsterdam alzava la sedia per protestare contro l’arbitro. Nell’immaginario collettivo quel gesto è diventato il simbolo di chi non sopportava le ingiustizie: dopo la prima operazione, decine di granata si ritrovarono al Filadelfia, che era ancora un rudere, alzando una sedia… A Firenze, poi, gli hanno dedicato una via. Dopo quattro interventi, l’asportazione di una massa tumorale di sei chili, di un rene, di un pezzo di intestino, aspettava i controlli con il solito coraggio: "Il calcio mi dà la forza per continuare la sfida", diceva e ripeteva a chi lo conosceva e lo amava. L'ultimo controllo a febbraio. Bergamo e il mondo del calcio italiano ora lo piangono.