De Feudis, è il derby dei rimpianti

22 Novembre 2009

«Il Giulianova è organizzato, la Valle del Giovenco ha grandi qualità»

Michele De Feudis sarebbe stato uno degli ex di Giulianova-Valle del Giovenco. Proprio come Roberto Cappellacci. Il ritorno al Fadini, però, è saltato: colpa dell’esonero di due settimane fa, dopo la sconfitta di Ravenna, quando è stato chiamato al timone dei marsicani Dario Bonetti. E così sia l’allenatore Cappellacci che il vice De Feudis oggi non ci saranno, almeno in panchina. Entrambi hanno giocato a Giulianova. Michele De Feudis lo ha fatto per sei anni: uno in serie D, due in C2 e 3 in C1. Il 38enne ex centrocampista, originario di Bisceglie, si è stabilito a Giulianova; nel 2006, non appena appese le scarpe al chiodo, ha iniziato la carriera in panchina all’ombra di Roberto Cappellacci, proprio nella Valle del Giovenco. Un campionato vinto in serie D, uno chiuso con il secondo posto e i play off persi con il Celano in C2 e, infine, la parentesi di questa stagione: dieci partite, dalla 3ª alla 12ª di campionato.

De Feudis, che derby sarà?
«Penso ci siano tutte le premesse affinché il pubblico si possa divertire».
Lei domenica scorsa era sugli spalti del Fadini.
«E ho visto un bel Giulianova».

Tutti ne tessono le lodi.
«Tutti dicono che corre tanto. Ma non basta una buona preparazione atletica a giustificare l’ottimo cammino dei giallorossi. C’è dell’altro: ad esempio, l’organizzazione di gioco. E, secondo me, buone qualità».
E la Valle del Giovenco?
«Può fare bene al Fadini. Il campo è piccolo e la squadra è infarcita di gente esperta con ottime qualità tecniche, quindi in grado di far girare bene la palla».

In assoluto il Giulianova è la sorpresa del girone?
«Penso di sì. E va dato merito all’allenatore e alla società, oltre che ai ragazzi. Anche l’anno scorso non aveva, almeno sulla carta, una squadra attrezzata per conquistare la promozione. Eppure è riuscita nell’impresa. Onore al merito, quindi. E’ stata una bella sorpresa. Tutti la dipingevano come una squadra grintosa; invece, c’è dell’altro. Domenica scorsa, ad esempio, Garaffoni e Vinetot non hanno fatto toccare una palla agli attaccanti della Reggiana che non sono degli sprovveduti. E poi sfido tutti a trovare un altro terzino sinistro di 21 anni bravo come Migliore. Credo non ce ne siano nella Lega Pro».

Che cos’è la Valle del Giovenco?
«Per me è sicuramente un rimpianto. Non è andata bene, pazienza. Mi dispiace moltissimo. Purtroppo, non sono arrivati i risultati».
Quale può essere la chiave di lettura del derby?
«Il maggior tasso tecnico della Valle del Giovenco. Se riuscirà a sprigionarlo per intero sarà dura».
Il giocatore chiave?
«Penso al brasiliano Franciel, domenica scorsa ha fatto molto bene secondo quanto mi hanno riferito».

Lei al Fadini ha giocato per diversi anni.
«Ti dà una spinta in più. Una spinta ancora più forte oggi che si è ricreato il feeling tra la squadra e il pubblico. E’ un campo difficile per gli avversari, a chi indossa la casacca giallorossa dà grande forza».
Entrambe le squadre arrivano all’appuntamento da un successo.
«Quello del Giulianova è stato convincente, al di là dell’1-0. La Valle del Giovenco sta meglio sia a livello mentale che fisico. Dopo la vittoria contro il Foggia sarà ancor più tranquilla».
Come finirà il derby?
«E’ da tripla». (r.c.)