De Sanctis all’estero: va al Siviglia
Il portiere diventa un apripista: lascia l’Udinese grazie a una norma Fifa
Forse, non entrerà nella storia del calcio come Jean Marc Bosman, il giocatore belga che ha aperto le porte allo svincolo. Ma anche Morgan De Sanctis potrà essere ricordato come un apripista. E’ stato, infatti, il primo calciatore italiano a chiedere lo svincolo unilaterale in base all’articolo 17 del regolamento della Fifa. Ha aperto un’era, dando una svolta al mercato. La riflessione. Una scelta meditata quella del 30enne portiere di Guardiagrele. E maturata nelle ultime due settimane quando, grazie ai buoni uffici dell’agente Fifa Federico Pastorello, ha ricevuto l’offerta del Siviglia, il club spagnolo detentore della Coppa Uefa. Ci ha pensato a lungo nei giorni in cui è stato dalla famiglia, a Guardiagrele. Ha sfogliato la margherita (vado o non vado?) sotto l’ombrellone sulla spiaggia del Lido Riccio di Ortona. Poi, ha deciso di dare una svolta alla carriera e di lasciare l’Udinese dopo otto stagioni.
Da tempo aveva firmato la lettera con cui, in pratica, ha comunicato le “dimissioni”, facendo carta straccia il contratto che lo legava al club del patron Pozzo fino al 2010. Una mossa a sorpresa fino a un certo punto, dal momento che l’Udinese era a conoscenza delle intenzioni dell’estremo difensore abruzzese. E non a caso aveva evitato di convocarlo per il raduno di domenica. D’altronde, il dg Pietro Leonardi, ex L’Aquila, aveva già portato alla corte di Marino i portieri Handanovic e Chimenti. Insomma, non c’era più posto per Morgan De Sanctis, l’ultimo della vecchia guardia. Uno degli ultimi rimasti del gruppo storico che ha portato i bianconeri in Champions League due anni fa. Il rapporto, insomma, era logoro. Anche perché il patron Pozzo aveva deciso di fare piazza pulita e di rivoluzionare la squadra. Morgan De Sanctis a Udine si trovava bene, ma, forse, si sentiva poco considerato. Una sensazione avvalorata dai continui no alla richiesta di rivedere il contratto. Già l’estate scorsa si era vociferato di una sua partenza che è diventata realtà nelle ultime ore. E, visto che l’Udinese chiedeva diversi milioni di euro per il suo cartellino, ha deciso di prendere di petto la situazione con un gesto a sorpresa. Quello che l’ha portato a diventare un emigrante del pallone. D’altronde, solo all’estero poteva andare scegliendo la strada dell’articolo 17 della Fifa, visto che la Figc non ha recepito nel proprio ordinamento questa normativa.
«Ecco perché ho scelto Siviglia». Sulle sue tracce non c’era solo il Siviglia, ma anche il Sunderland, neopromosso nella Premierleague inglese. Ha scelto l’Andalusia. Ha preferito portare la famiglia (la signora Giovanna e le figlie Anastasia e Sara) nella quarta città di Spagna per numero di abitanti. Ha deciso di cambiare aria e di provare l’ebbrezza della Liga per sentirsi finalmente considerato. E il Siviglia l’ha annunciato in pompa magna. Nella mattinata di ieri la notizia sul sito della società spagnola, proprio mentre Morgan De Sanctis stava prendendo l’aereo. Oggi è prevista la presentazione allo stadio Ramon Sanchez-Pizjuan. Ieri pomeriggio è stato accolto da centinaia di tifosi. «Ho scelto il Siviglia perché è un club prestigioso in Europa ed è quello che mi ha cercato con maggiore insistenza. Spero di dare il mio contributo per renderlo ancora più forte. Mi affascina l’avventura in Champions League che ho già assaporato in possato». L’Udinese? «Ho vissuto anni stupendi in Friuli e auguro ai tifosi grandi soddisfazioni». Oggi è prevista la presentazione.
L’esperienza a Udine. La reazione dell’Udinese è stata stizzita. «No comment», ha detto il dg Pietro Leonardi, «ma ci tuteleremo». Ovviamente, in Friuli Morgan De Sanctis rischia di passare per un “traditore”, dal momento che il ricorso all’articolo 17 della Fifa costerà ai Pozzo qualche milione di euro di mancato guadagno. Sta di fatto che per valutare la persona basta ricordare le parole del pm di Udine, Lorenzo Del Giudice, un anno fa. Nel bel mezzo dell’inchiesta sui giocatori bianconeri implicati nelle scommesse clandestine, anche l’abitazione di Morgan De Sanctis è stata perquisita. E, a seguito di un faccia a faccia in procura, ecco le parole del magistrato: «Morgan De Sanctis è una persona seria, con elevato senso morale». «Nell’inchiesta c’erano delle situazioni che si potevano prestare a degli equivoci», ha poi spiegato il portiere, «le ho chiarite carte alla mano». Altro che scommesse clandestine! Per De Sanctis un attestato di stima che rende l’idea del personaggio, particolarmente serio e professionale. In Abruzzo ha anche aperto una scuola calcio, curata dal fratello Paolo e da altri amici. Si chiama Udesa e raccoglie adesioni nell’hinterland frentano. Dovrà diradare ancora di più le puntate nella sua terra, ma, in futuro, Morgan De Sanctis ai suoi ragazzi potrà raccontare di una nuova esperienza, quella maturata nella Liga spagnola in cui si gioca un calcio più divertente e meno stressante. Probabilmente, è proprio questo uno dei motivi che l’hanno spinto all’estero.
Da tempo aveva firmato la lettera con cui, in pratica, ha comunicato le “dimissioni”, facendo carta straccia il contratto che lo legava al club del patron Pozzo fino al 2010. Una mossa a sorpresa fino a un certo punto, dal momento che l’Udinese era a conoscenza delle intenzioni dell’estremo difensore abruzzese. E non a caso aveva evitato di convocarlo per il raduno di domenica. D’altronde, il dg Pietro Leonardi, ex L’Aquila, aveva già portato alla corte di Marino i portieri Handanovic e Chimenti. Insomma, non c’era più posto per Morgan De Sanctis, l’ultimo della vecchia guardia. Uno degli ultimi rimasti del gruppo storico che ha portato i bianconeri in Champions League due anni fa. Il rapporto, insomma, era logoro. Anche perché il patron Pozzo aveva deciso di fare piazza pulita e di rivoluzionare la squadra. Morgan De Sanctis a Udine si trovava bene, ma, forse, si sentiva poco considerato. Una sensazione avvalorata dai continui no alla richiesta di rivedere il contratto. Già l’estate scorsa si era vociferato di una sua partenza che è diventata realtà nelle ultime ore. E, visto che l’Udinese chiedeva diversi milioni di euro per il suo cartellino, ha deciso di prendere di petto la situazione con un gesto a sorpresa. Quello che l’ha portato a diventare un emigrante del pallone. D’altronde, solo all’estero poteva andare scegliendo la strada dell’articolo 17 della Fifa, visto che la Figc non ha recepito nel proprio ordinamento questa normativa.
«Ecco perché ho scelto Siviglia». Sulle sue tracce non c’era solo il Siviglia, ma anche il Sunderland, neopromosso nella Premierleague inglese. Ha scelto l’Andalusia. Ha preferito portare la famiglia (la signora Giovanna e le figlie Anastasia e Sara) nella quarta città di Spagna per numero di abitanti. Ha deciso di cambiare aria e di provare l’ebbrezza della Liga per sentirsi finalmente considerato. E il Siviglia l’ha annunciato in pompa magna. Nella mattinata di ieri la notizia sul sito della società spagnola, proprio mentre Morgan De Sanctis stava prendendo l’aereo. Oggi è prevista la presentazione allo stadio Ramon Sanchez-Pizjuan. Ieri pomeriggio è stato accolto da centinaia di tifosi. «Ho scelto il Siviglia perché è un club prestigioso in Europa ed è quello che mi ha cercato con maggiore insistenza. Spero di dare il mio contributo per renderlo ancora più forte. Mi affascina l’avventura in Champions League che ho già assaporato in possato». L’Udinese? «Ho vissuto anni stupendi in Friuli e auguro ai tifosi grandi soddisfazioni». Oggi è prevista la presentazione.
L’esperienza a Udine. La reazione dell’Udinese è stata stizzita. «No comment», ha detto il dg Pietro Leonardi, «ma ci tuteleremo». Ovviamente, in Friuli Morgan De Sanctis rischia di passare per un “traditore”, dal momento che il ricorso all’articolo 17 della Fifa costerà ai Pozzo qualche milione di euro di mancato guadagno. Sta di fatto che per valutare la persona basta ricordare le parole del pm di Udine, Lorenzo Del Giudice, un anno fa. Nel bel mezzo dell’inchiesta sui giocatori bianconeri implicati nelle scommesse clandestine, anche l’abitazione di Morgan De Sanctis è stata perquisita. E, a seguito di un faccia a faccia in procura, ecco le parole del magistrato: «Morgan De Sanctis è una persona seria, con elevato senso morale». «Nell’inchiesta c’erano delle situazioni che si potevano prestare a degli equivoci», ha poi spiegato il portiere, «le ho chiarite carte alla mano». Altro che scommesse clandestine! Per De Sanctis un attestato di stima che rende l’idea del personaggio, particolarmente serio e professionale. In Abruzzo ha anche aperto una scuola calcio, curata dal fratello Paolo e da altri amici. Si chiama Udesa e raccoglie adesioni nell’hinterland frentano. Dovrà diradare ancora di più le puntate nella sua terra, ma, in futuro, Morgan De Sanctis ai suoi ragazzi potrà raccontare di una nuova esperienza, quella maturata nella Liga spagnola in cui si gioca un calcio più divertente e meno stressante. Probabilmente, è proprio questo uno dei motivi che l’hanno spinto all’estero.