Giulianova, un punto con il cuore
Prova di maturità dei giallorossi, il Taranto non riesce a sfondare.
TARANTO. Una difesa di ferro e tanto cuore permettono al Giulianova di strappare un punto allo Iacovone, il primo in 7 trasferte in Puglia. Una bella prova di maturità dei ragazzi di Bitetto che hanno saputo soffrire e meritare il pari. I giallorossi modificano leggermente l’abituale 4-3-3. In fase di non possesso, Croce è lo schermo davanti alla difesa, sporcando lo schema in un elastico 4-1-4-1. Gaffe dell’arbitro, che non rispetta il minuto di silenzio per la tragedia a Messina. Dopo 6’, Innocenti s’infortuna ed entra Falconieri.
La partenza giuliese è ottima. La manovra fluisce con rapidità. Al 10’, però, c’è il primo brivido. Felci, dopo un’azione tambureggiante, calcia in scivolata e Dazzi devia di piede in angolo.
La pressione rossoblù aumenta e i due centrali giallorossi sono chiamati a un superlavoro in fase difensiva (Vinetot è il migliore). La parte centrale di frazione vede il Giulianova piuttosto schiacciato all’indietro.
Il Taranto preme anche se le azioni pericolose latitano. Al 35’ Corona lavora un buon pallone al limite dell’area, ma la sua conclusione è fiacca. Dazzi blocca a terra. Azione scaturita da un originario fuorigioco non ravvisato dalla terna arbitrale.
L’unica incursione nell’area ionica è del centrale Garaffoni che in modo macchinoso cerca la girata a rete, ma in modo infruttuoso. Il finale di tempo è del Taranto: Scarpa su punizione chiama alla respinta Dazzi. Il Taranto nella ripresa pare più reattivo. Sull’asse Corona-Falconieri, nasce la prima occasione del secondo tempo. L’assalto rossoblù, ora, è prevedibile. Ma si scioglie con il passare dei minuti. Bitetto si copre. Entra Lieti ed esce Del Grande. Il Giulianova passa a cinque in difesa. Il baricentro si abbassa e il Taranto prende coraggio.
Le mischie aumentano. Dazzi blocca al 19’ un rasoterra di Falconieri. La missione è ora rallentare i ritmi. Il Taranto va a folate: al 26’ Mezavilla sfiora il palo con un sinistro radente. Gli spazi, però, si creano anche per il Giulianova. Alla mezz’ora, Migliore davanti alla porta non aggancia un tiro cross di Campagnacci. I minuti restanti hanno una trama unica. I giallorossi resistono all’assalto confusionario dei padroni di casa. Il pareggio non si sblocca e scorrendo i novanta minuti non poteva essere diversamente.
La partenza giuliese è ottima. La manovra fluisce con rapidità. Al 10’, però, c’è il primo brivido. Felci, dopo un’azione tambureggiante, calcia in scivolata e Dazzi devia di piede in angolo.
La pressione rossoblù aumenta e i due centrali giallorossi sono chiamati a un superlavoro in fase difensiva (Vinetot è il migliore). La parte centrale di frazione vede il Giulianova piuttosto schiacciato all’indietro.
Il Taranto preme anche se le azioni pericolose latitano. Al 35’ Corona lavora un buon pallone al limite dell’area, ma la sua conclusione è fiacca. Dazzi blocca a terra. Azione scaturita da un originario fuorigioco non ravvisato dalla terna arbitrale.
L’unica incursione nell’area ionica è del centrale Garaffoni che in modo macchinoso cerca la girata a rete, ma in modo infruttuoso. Il finale di tempo è del Taranto: Scarpa su punizione chiama alla respinta Dazzi. Il Taranto nella ripresa pare più reattivo. Sull’asse Corona-Falconieri, nasce la prima occasione del secondo tempo. L’assalto rossoblù, ora, è prevedibile. Ma si scioglie con il passare dei minuti. Bitetto si copre. Entra Lieti ed esce Del Grande. Il Giulianova passa a cinque in difesa. Il baricentro si abbassa e il Taranto prende coraggio.
Le mischie aumentano. Dazzi blocca al 19’ un rasoterra di Falconieri. La missione è ora rallentare i ritmi. Il Taranto va a folate: al 26’ Mezavilla sfiora il palo con un sinistro radente. Gli spazi, però, si creano anche per il Giulianova. Alla mezz’ora, Migliore davanti alla porta non aggancia un tiro cross di Campagnacci. I minuti restanti hanno una trama unica. I giallorossi resistono all’assalto confusionario dei padroni di casa. Il pareggio non si sblocca e scorrendo i novanta minuti non poteva essere diversamente.