Paulo Dybala

PALLA AL CENTRO

I campioni fanno la differenza e la Juve vola

 

 

La sensazione è che siano bastate quattro partite per creare il solco decisivo tra la Juventus e le inseguitrici Lazio e Inter. Sette punti di vantaggio sulla seconda e undici sulla terza a otto giornate dalla fine sono tanta roba per come si era ripartiti. Sensazione che ha bisogno di una verifica in quella che può diventare la settimana decisiva con gli impegni della Juventus domani contro il Milan e sabato in casa contro l’Atalanta.
Se dopo queste due gare le distanze rimarranno quantomeno invariate allora la strada verso la conquista del nono scudetto di fila sarà in discesa. L’accelerazione dei bianconeri è facile da spiegare perché legata alle prodezze dei singoli, di Dybala e di Cristiano Ronaldo in particolar modo. Non c’è stato nemmeno bisogno di mettere in campo la profondità e la qualità della rosa per distanziare le rivali. Che, invece, hanno confermato di non avere le seconde linee all’altezza. La Juve ha fatto bottino pieno, mentre Lazio e Inter hanno balbettato. Solo l’Atalanta, finora, ha retto il passo della capolista sempre vincitrice dalla ripresa della serie A ad oggi. Il passo falso interno contro il Bologna mette a rischio il terzo posto dell’Inter tallonata dall’Atalanta. L’arrivo di Eriksen a gennaio non ha determinato il valore aggiunto immaginato da Antonio Conte nella corsa scudetto. L’inserimento del danese ha creato problemi di equilibrio e al tempo stesso non ha permesso ai big di tirare il fiato. Addirittura le sirene catalane hanno distratto Lautaro Martinez che non è più quello della prima parte della stagione. Lo stesso fattore Conte è evaporato un po’ alla volta. Gli investimenti della scorsa estate e il lavoro del tecnico salentino hanno sì permesso di mettere al sicuro in anticipo la qualificazione alla Champions, ma a ben vedere c’è una sola posizione di differenza in classifica con l’Inter di Spalletti che nella passata stagione ha chiuso al quarto posto. Tanti punti in più, per carità. Ma a otto turni dalla fine dominano il rimpianto e la delusione più che la soddisfazione. Come l’anno scorso.
@roccocoletti1
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